Nel quotidiano “la Repubblica” di oggi, 14 ottobre 2021, non trovo una riga sulla povera donna anziana uccisa dai cani.
La violenza sessuale viene giustamente abominata, mentre tante altre violenze su donne e su uomini non sono nemmeno nominate.
Non solo le morti sul lavoro sono violente ma anche le umiliazioni cui sono sottoposti i lavoratori di entrambi i generi. Operaie e operai vivomo una crisi della propria identità sociale e umana schiavizzati come sono e sottoposti perfino alle macchine, malpagati, precari dalle preghiere sempre inascoltate.
Tanto meno c’è cura della parte pensante che è in loro. Sono stati degradati da persone vive a strumenti, appendici delle macchine esposti alla violenza delle macchine stesse, strumenti di strumenti.
giovanni ghiselli
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