Fidippide non se la sente di entrare in quell'ambiente dI facce scolorite. Teme di assimilarsi a loro: “non oserei più guardare in faccia i cavalieri: to; crw'ma diakeknaismevno" (Aristofane, Nuvole, 120) -grattato via nel colore- diaknaivw, gratto, distruggo- se rimanessi senza colore.
Ovidio " nelle sue oscillazioni poco tormentate si ferma alla proposta di un cultus misurato che eviti gli eccessi del lusso e, nello stesso tempo, di una raffinatezza dannosa. Per l'uomo egli rifiuta un trattamento dei capelli e della pelle che lo renda simile agli eunuchi servitori di Cibele (Ars I 505 sgg.): l'ideale virile è un equilibrio fra la mundities e la robustezza data dagli esercizi del Campo Marzio (ibid. 513 sg.): Munditiae placeant, fuscentur corpora Campo;/sit bene conveniens et sine labe toga . Dunque, né rusticitas né effeminatezza"[1].
L'eleganza piaccia, siano abbronzati i corpi al Campo Marzio; la toga stia bene e sia senza macchie (vv. 511-512).
E' interessante notare che nella Repubblica di Platone la rivolta contro l'oligarchia parte dal povero snello e abbronzato ijscno;" ajnh;r pevnh" hJliwvmeno" (556d) il quale è schierato in battaglia accanto al ricco cresciuto nell'ombra con molta carne superflua (paratacqei;" ejn mavch/ plousivw/ ejskiatrofhkovti, polla;" e[conti savrka" ajllotriva"),, lo vede pieno di affanno e difficoltà e capisce che non vale nulla e che quindi il suo potere non è naturale.
Bologna 25 ottobre 2021 ore 10, 10
giovanni ghiselli
p. s.
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