Aristofane, Leopardi, Thomas Mann e Platone
Può succedere perfino dentro la scuola
Il Salsicciaio non ha studiato plh;n
grammavtwn ( Aristofane, Cavalieri, 189) a
parte le lettere dell’alfabeto e per giunta male.
Servo I “Ma conoscerle pure se male è l’unica cosa che
ti danneggia!”
La demagogia non si addice a uomini istruiti e di
buoni costumi, ma a uno ignorante e schifoso eij" ajmaqh'
kai; bdelurovn (193).
Ricordiamo Leopardi: "Né mi diceva il cor
che l'età verde/sarei dannato a consumare in questo/natio borgo selvaggio,
intra una gente/zotica, vil; cui nomi strani, e spesso/argomento di riso e di
trastullo,/son dottrina e saper; che m'odia e fugge,/per invidia non già,
che non mi tiene/maggior di sé, ma perché tale estima/ch'io mi tenga in cor
mio, sebben di fuori/a persona giammai non ne fo segno"[1].
Lo sviluppo intellettuale porta alla solitudine
Sentiamo Tonio Kröger di T. Mann: "Allora,
col martirio e l'orgoglio del conoscere, sopravvenne la solitudine, ché la
vicinanza dei bonari, delle anime gaiamente ottenebrate, gli riusciva
intollerabile, e il marchio sulla sua fronte turbava costoro. Ma sempre più
dolce divenne per lui la gioia della parola e della forma"[2]. Ma tale gioia è contaminata dal dolore: "La
letteratura non è affatto una vocazione; è una maledizione… perché lo sappiate.
E quando principia a farsi sentire questa maledizione? Presto, terribilmente
presto. A un'epoca in cui si potrebbe ragionevolmente pretendere di vivere
d'amore e d'accordo con Dio e con il mondo, uno comincia a sentirsi segnato, a
rendersi conto d'essere in incomprensibile contrasto con gli altri, coi
normali, con la gente ordinaria; sempre più fondo si scava l'abisso d'ironia,
d'incredulità, d'opposizione, di lucidità, di sensibilità che lo separa dagli
uomini; la solitudine lo inghiotte, e da quel momento non c'è più possibilità
d'intesa" (p. 238).
I nemici degli intellettuali assomigliano ai non miti
giganti del materialismo di cui ci racconta Platone nel Sofista
(246) dove segnala una gigantomaciva...
peri; th'" oujsiva", una battaglia di giganti
sull'essere.
Bologna 19 ottobre 2021 ore 9, 37
giovanni ghiselli
[1] Le
ricordanze, vv. 28-37.
[2] T. Mann, Tonio Kröger, p. 238
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