lunedì 18 ottobre 2021

L’intervallo nella lezione su Aristofane di domani

Un dilemma: le locuste: un cibo da soldati fanfaroni o da martiiri santi?

 

Diceopoli, fatta la pace, ordina un piatto di lepre e scommette che Lamaco il guerriero ajlazwvn- miles gloriosus- preferirà le locuste- ta;" ajkrivda" (Aristofane, Acarnesi, 1117).

Faccio una parodia del mio comparativismo ricordandovi  l’onesto Giovanni, il Battista, il cui cibo era costituito da locuste appunto, condite solo da miele selvatico-esca autem eius erat locustae et mel sivestre.-hj de; trofh; h\n aujtou` ajkrivde" kai; mevli a[grion (N. T., Matteo 3, 4)

 

giovanni ghiselli

 

p. s

Ho tratto questo dilemma dalla lezione di domani per scherzarci un poco sopra e dare un attimo di sollievo agli allievi

Lo studio deve essere serio, E' comunque necessario concedere qualche intervallo a tutti:"Danda est tamen omnibus aliqua remissio" Quintiliano, Inst., I, 3, 8.

O anche: “ Cito rumpes arcum, semper si tensum habueris;/at si laxaris, cum voles erit utilis./Sic lusus animo debent aliquando dari,/ad cogitandum melior ut redeat tibi” (Fedro, 3, 14, 12-13), presto spezzerai l’arco, se lo terrai sempre teso; ma se lo lasci allentato, quando vorrai sarà utile. Così alla mente ogni tanto si devono concedere degli svaghi, perché ti torni migliorata alla riflessione.


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