“Gazzetta del Sud”
“Due giovani uccisi a colpi di pistola a Ercolano: bravi ragazzi scambiati per ladri
Le vittime sono due uomini di 26 e 27 anni”
Siamo dentro una guerra civile.
Nella Pace di Aristofane, il contadino pacifista Trigeo cita due esametri omerici [1]:"è privo di legami sociali, di leggi, di focolare quello che/ama la guerra civile agghiacciante ( polevmou e[ratai ejpidhmivou, vv. 1097-1098).
Ogni guerra in fondo è una guerra civile secondo i princìpi dell’umanesimo.
Nei conflitti interni molti valori si capovolgono: lo afferma Tucidide a proposito della stavsi" di Corcira, quando ci fu una tranvalutazione generale e le stesse parole cambiarono il loro significato originario:"Kai; th;n eijwqui'an ajxivwsin tw' ojnomavtwn ej" ta; e[rga ajnthvllaxan th'/ dikaiwvsei. Tovlma me;n ga;r ajlovgisto" ajndreiva filevtairo" ejnomivsqh" (III, 82, 4), e cambiarono arbitrariamente l'usuale valore delle parole in rapporto ai fatti. Infatti l'audacia irrazionale fu considerata coraggio devoto ai compagni di partito.
"Un'audacia "ajlovgisto"” prende il nome di coraggio, la prudenza si chiama pigrizia, la moderazione viltà, il legame di setta viene prima di quello di sangue, e il giuramento non viene prestato in nome delle leggi divine, bensì per violare le umane. Sinistro carnevale, mondo a rovescio, in cui è necessario lottare con ogni mezzo per superarsi e in cui nessuna neutralità è ammessa. Così appare, a Corcira, per la prima volta tra gli Elleni, la più feroce di tutte le guerre (Tucidide, III, 82-84)"[2].
Nel Bellum Catilinae di Sallustio, Catone, parlando in senato dopo e contro Cesare, il quale aveva chiesto di punire i congiurati "solo" confiscando i loro beni e tenendoli prigionieri in catene nei municipi, denuncia questo cambiamento del valore delle parole:"iam pridem equidem nos vera vocabula rerum amisimus: quia bona aliena largiri liberalitas, malarum rerum audacia fortitudo vocatur, eo res publica in extremo sita est " (52, 11), già da tempo veramente abbiamo perduto la verità nel nominare le cose: poiché essere prodighi dei beni altrui si chiama liberalità, l'audacia nel male, coraggio, perciò la repubblica è ridotta allo stremo.
Note
[1] Da Iliade IX, 63-64. E’ il canto dell’ambasceria ad Achille. E’ Nestore che parla. Più avanti consiglia ad Agamennone di riconciliarsi co Achille mandandogli amabili doni (IX, 113)
2 M. Cacciari, Geofilosofia dell'Europa, pp. 42-43.
Bologna 30 ottobre 2021 ore 11, 23
giovanni ghiselli
p.s.
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