L’astensionismo è un grave vulnus politico e non può essere festeggiato da chi ama la polis e il bene comune.
Il 56% degli Italiani non ha votato perché si trova nel disagio e non ha visto segni di miglioramento.
La maggioranza degli aventi diritto non si è recata ai seggi elettorali perché non è stata motivati a eleggere candidati che ripetevano luoghi comuni già strasentiti da anni. Stereotipi che non cambiano niente.
Questi elettori mancati sono persone che vivono disagiatamente e hanno constatato che gli slogan continuamente ripetuti non hanno diminuito il loro malessere.
Vogliono cambiamenti magari graduali ma effettuali e sanno che un riformatore vero quando parla o scrive esprime pensieri nuovi con parole nuove.
Ma non ne hanno sentita una.
Spero che da questo carnevale sinistro che festeggia un lutto emergano e si distinguano dei riformatori veri che sbugiardino apertamente i pupazzi ripetitori di fandonie smentite dai fatti e recuperino la fiducia del popolo che potrà votarli.
Qualsiasi voto è meno peggiore dell’astensione.
Il diritto di votare concesso a tutti è una conquista democratica cui il popolo rinuncia quando arriva al disgusto della politica. Questo dovrebbe preoccupare un uomo politico.
Bologna 20 ottobre 2021 ore 17, 23
giovanni ghiselli
p. s.
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