La pubblicità associa la felicità e l’acquisto di una identità ragguardevole a chi compra determinate schifezze come merendine disgustose, se non anche velenose.
La pubblicità celebra pure la vittoria sul virus mentre il tasso di positività se cala un giorno, cresce il giorno successivo.
Il rapporto tra i fatti e le parole che ci vengono raccontate viene cambiato arbitrariamente secondo l’utile di chi ce le racconta
Bologna 25 ottobre 2021 ore 18, 18
Giovanni ghiselli
p. s.
Statistiche del blog
Sempre1175721
Oggi178
Ieri221
Questo mese6466
Il mese scorso6805
Nessun commento:
Posta un commento