Il discorso Ingiusto delle Nuvole di Aristofane insegna a giustificare l’adulterio rievocando tutti quelli di Zeus
“Se vieni sorpreso in adulterio-moico;" ga;r h]n tuvch/" aJlouv"- (1079), rispondi a quello
che non hai fatto niente di male-wJ" oujde;n hjdivkhka"-: quindi devi imputarne la colpa a Zeus,/ (1080)
anche lui è sottomesso all'amore e alle donne-kajkei'no" wJ" h[ttwn e[rwtov" ejsti kai; gunaikw'n (1081);
e allora tu che sei mortale, come potresti essere più forte- di un dio? qeou' mei'zon ; "(1082).
Orazio nella seconda satira del secondo libro invece sconsiglia l’adulterio e raccomanda il bordello.
Il poeta di Venosa, siccome protetto da Augusto che aveva legiferato contro gli adulteri deve condannare le relazioni adulterine.
Il lupanare è più sicuro.
Non è un’invenzione peregrina: conosco più di uno sposato che annoiato o rifiutato dalla moglie ha preso l’abitudine, magari pure abbonandosi, di frequentare le prostitute.
Procul o procul este, profani!
Nella seconda Satira del primo libro Orazio sconsiglia l'adulterio, in sintonia con la politica di Ottaviano contro questa forma di sovversione che mina la famiglia, un'istituzione secondo alcuni naturale per l'uomo, secondo altri contraria alla libertà e alla felicità umana, comunque raccomandata e benedetta in ogni tempo da qualsiasi potere.
Leggiamo qualche esametro di questa satira che mette in rilievo gli inconvenienti dell'adulterio presentato come pratica assai rischiosa. Orazio, tra le due varianti del bordello e delle mogli altrui, consiglia la frequentazione delle prostitute:" :"nil medium est. Sunt qui nolint tetigisse nisi illas/quarum subsuta talos tegat instita veste,/contra alius nullam nisi olenti in fornice stantem" (28-30), non c'è la via di mezzo: ci sono coloro che non vogliono contatti se non con quelle le cui caviglie copre la balza in fondo alla veste ben cucita, un altro al contrario non vuole nessuna se non quella che sta fissa in un bordello maleodorante.
Dall'insieme della satira appare evidente che il Venosino considera più simpatico e meno pericoloso il vizio postribolare che di certo era meno eversivo rispetto ai programmi della restaurazione progettata dal suo augusto protettore.
Il male maggiore insomma sta nell'insidiare le spose.
-subsuta: ablativo (da sub-suo, cucio sotto) concordato con veste , mentre instita- l’orlo- è nominativo: il tutto costituisce una specie di cortina ferrea del pudore matronale.
Più avanti vengono enumerati altri ostacoli all'abbordaggio e addirittura alla visione delle sposate:" si interdicta petes, vallo circumdata, nam te/hoc facit insanum, multae tibi tum officient res,/custodes, lectica, ciniflones, parasitae,/ad talos stola demissa et circumdata palla,/plurima, quae invideant, pure adparere tibi rem" (vv. 97-100), se mirerai alle parti vietate, cinte da un vallo, infatti questo ti fa impazzire, allora molti ostacoli ti si opporranno: guardie, lettiga, parrucchieri, le confidenti, la veste che scende fino alle caviglie e la sopravveste messa intorno, moltissime barriere che impediscono che la merce appaia nella sua schiettezza.
In questa satira l'antitesi rispetto allo sconsigliato corteggiamento delle scomode mogli, barricate in vari modi e coperte fino ai talloni, è la meno rischiosa frequentazione dei bordelli, già approvata dall'austero Catone di cui infatti abbiamo messo in rilievo la paura nei confronti delle donne :"quidam notus homo cum exiret fornice, "macte/virtute esto" inquit sententia dia Catonis;/nam simul ac venas inflavit taetra libido,/huc iuvenes aequom est descendere non alienas/permolere uxores."nolim laudarier"inquit/"sic me" mirator cunni Cupiennus albi" (vv. 31-36), una volta che un uomo conosciuto usciva da un bordello, "bravo per il tuo valore" esclamò il sublime parere di Catone; infatti appena la voglia oscura ha gonfiato le vene, qua è bene che scendano i giovani, non che macinino le mogli altrui. "Non vorrei essere lodato così", disse Cupienno ammiratore della passera in sola bianca.
-fornice: fornix è un sotterraneo a volta dove erano tipicamente situati i bordelli; infatti i giovani vi devono descendere. Su questo sostantivo si forma il verbo fornicare.
In inglese c'è fornication di cui cito un'occorrenza suggestiva in Christopher Marlowe (1564-1693):"Thou hast committed…"- "fornication but that was in another country,-and besides, the wench is dead "[1] "tu hai… "fornicato; ma fu in un altro paese e oltretutto la ragazza è morta.
Ottima giustificazione, superiore a quella di Aristofane.
La satira di Orazio termina illustrando le pene dell’adultero colto sul fatto
Può darsi che si venga sopresi dall’inopinato ritorno del marito dalla campagna-rure 127. Un vero guaio deprendi miserum est (134). Si deve fuggire con la tunica slacciata e scalzo discincta tunica fugiendum est ac pede nudo (132) perché non ci vadano di mezzo i quattrini o le natiche e in ultimo la reputazione
Anche il discorso Giusto delle Nuvole menziona i rischi che corre e le pene che può subire l’adultero sorpreso: “se lo sodomizzano con un ravanello- rjafaniv"- rjafanidovw- o lo spelano con la cenere rovente? (Nuvole, 1083)
Erano castighi consentiti al marito tradito. Ebbene nel caso che subisca questo, come potrà dimostrare di non essere eujruvprwkto"; un culo rotto? (1084)
All’adultero Eratostene dell’orazione di Lisia è andata anche peggio: è stato ammazzato da Eufileto, sorpreso nel letto, ejpi; davmarti sopra la moglie del marito offeso il quale al ritorno dalla campagna ha ammazzato il ganzo della consorte, un seduttore professionista.
Nota
[1] The jew of Malta , IV, 1. L'ebreo di Malta è una tragedia del 1589. T. S. Eliot utilizza queste parole del frate e di Barabba come epigrafe a Portrait of a Lady, Ritratto di signora.
Bologna 29 ottobre 2021 ore 17, 38
giovanni ghiselli
p. s.
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[1] The jew of Malta , IV, 1. L'ebreo di Malta è una tragedia del 1589. T. S. Eliot utilizza queste parole del frate e di Barabba come epigrafe a Portrait of a Lady, Ritratto di signora.
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