Menandro e Huysmans parlano di molti tra noi
Cnemone vede Sostrato davanti alla porta di casa sua e invoca il suo bene supremo:
"non è possibile ottenere la solitudine da nessuna parte!" ( ejrhmiva" oujk e[stin oujdamou' tucei'n, Menandro, Dyskolos, v.169). Sembra anticipare il deserto di rapporti umani dove viviamo oggi.
Cfr. la solitudine voluta dallo “schifiltoso anacoreta” di Huysmans che non sopporta la vicinanza dei profittatori e degli imbecilli.
“E che cosa d’altronde poteva esserci di comune tra lui e quella borghesia che s’era fatta a poco a poco, profittando per arricchirsi di tutti i disastri, suscitando catastrofi pur d’imporre il rispetto dei suoi misfatti e delle sue ruberie…Autoritaria e sorniona, bassa e vigliacca, essa infieriva senza pietà contro l’eterna necessaria sua vittima, il popolino, cui pure aveva di sua mano tolta la museruola e che aveva appostato perché saltasse alla gola delle vecchie caste…Conseguenza della sua salita al potere, era stata la mortificazione di ogni intelligenza, la fine di ogni probità, la morte di ogni arte. Gli artisti umiliati, s’eran buttati ginocchioni a divorar di baci i fetidi piedi dei grandi sensali e dei vili satrapi, delle cui elemosine campavano….Era insomma la galera in grande dell’America trapiantata nel nostro continente; era l’inguaribile incommensurabile pacchianeria del finanziere e del nuovo arrivato che splendeva, abbietto sole, sulla città idolatra che vomitava, ventre a terra, laidi cantici davanti all’empio tabernacolo delle Banche”[1].
Bologna 22 gennaio 2021 ore 9, 0 9
giovanni ghiselli
p. s.
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