giovedì 27 gennaio 2022

Terenzio, Heautontimorumenos. 18

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Terenzio Heauton Timorumenos Atto IV scena 7 (829-841)

 

Cremete Clitifonte Syro

 

Entra il padre cercando il figlio

Il ragazzo è intimorito e ammutolito, tanto che il servo, più sveglio, gli suggerisce “Ecce me” inque

Il padroncino obbedisce al servo Eccum hic tibi 829, eccomi qui da te.

Poi il padre chiede a Siro se ha messo al corrente il ragazzo

Syro conferma

Cremete allora consegna il denaro al ragazzo perché lo porti a Bacchide

 Cape hoc argentum ac defer 831

Il  trasognato giovane ha di nuovo bisogno del suggerimento di Siro: “I, quid stas, lapis? -Quin accipis?” 831-832, muoviti, perché te ne stai come un sasso? Perché non lo prendi?

Clitifone esegue ancora l’ordine del servitore Cedo sane, dammi pure, dice al babbo.

Sembra di vedere certi ragazzi rimbecilliti dalla mancanza di un’educazione che li aiuti a maturare. Si comporta come un bambino senza esserlo. E’ dunque un adulto minus habens.

Siro continua a dirigere le operazioni  e arriva a dire anche al padrone anziano quanto deve fare.

Seneca nella Epistola 47 scriverà che i servi sono humiles amici, ma qui Siro è  addirittura il padrone dei suoi padroni e dà loro ordini perentori.

Dunque prescrive al giovane sequere hac me ocius (832), seguimi  di qua alla svelta. E al padre: “Tu  hic nos, dum eximus, interea opperibēre:-nam nihil  est illic quod moremur diutius” (833-834), tu  dovrai aspettare qui finché usciamo, infatti non abbiamo motivo di fermarci lì a lungo.

 

Cremete rimasto solo fa i suoi conti: mia figlia dieci mine le ha già avute e ora le considero date al posto degli alimenti (quelli non procurati prima); a queste spese seguiranno altre per le acconciature, poi arriverà la richiesta di due talenti di dote. Quante ingiustizie e storture si fanno per ossequio alle usanze! Ora che ho messo via gli affari devo trovare uno cui dare i frutti messi insieme da me con fatica.

Il problema della dote è molto sentito e spesso trattato nelle commedie latine. Una figlia non è solo una benedizione dunque.



Bologna 28 gennaio 2022 ore 8, 49

giovanni ghiselli



p. s.

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