Catone mette tra i doveri del pater familias quello di vendere piuttosto che comprare. “Patrem familias vendacem, non emacem esse oportet”.
Tutto quello che non funziona e non serve più, va venduto, compresi gli schiavi.
Dunque “vendat oleum, si pretium habeat, vinum , frumentum quod supersit vendat: boves vetulos, armenta delicula, oves delicula, lanam, pelles, plostrum vetus, ferramenta vetera, servum senem, servum morbosum, et siquit aliut supersit, vendat” (De agri cultura 2), venda l’olio se ha un prezzo buono, il vino e il frimento che avanzi: e i buoi vecchi, gli armenti e le pecore difettose, lana, pelli il carro vecchio, gli attrezzi vecchi, arrugginiti, lo schiavo vecchio, lo schiavo malato.
Lo schiavo viene considerato quanto gli animali e gli attrezzi.
Mi pare che i lavoratori che si trovano nei gradini più bassi della scala sociale vengano trattati in questo stesso modo da quando trionfa questo liberalismo presunto.
Questa mancanza di considerazione dell’umanità ridotta in miseria, la parte maggiore e migliore dell’umanità, viene estesa anche ai morti. I poveri morti di fame, di stenti, di freddo, di veleni vari, non contano: non sono stati nemmeno degli umani. Da vivi erano solo strumenti strumenti e numeri, da morti nemmeno questo.
Loro adesso dormono in pace. I vivi che hanno una coscienza invece non possono fruire di sonni tranquilli
Bologna 13 dicembre 2022
giovanni ghiselli
Bologna 13
gennaio 2022 ore 10, 45
giovanni ghiselli
p. s.
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