venerdì 28 gennaio 2022

Plauto Aulularia atto quarto, scene quinta e sesta.

Strobilo solo

 

Lo schiavo dice a se stesso, e ovviamente al pubblico, che preferirebbe morire di mala morte-

Emortuum ego me mavĕlim  leto malo- 661

piuttosto che non tendere insidie a quel vecchio.

Inoltre congettura che Euclione porterà l’oro da un’altra parte.

 

Ottimo a congetturare a[risto" eijkasthv",  secondo Tucidide  fu Temistocle che era  politicamente intelligente

 (xunetov", Storia della guerra del Peloponneso,  I, 138, 2- 3)

Questa capacità viene applicata dai grandi politici ai fatti della storia, dagli schiavi alle fregature in vista del lucro.

I piccoli politici di oggi sono molto simili ai servi di Plauto.

Ieri abbiamo sentito congetture di tutti i generi su chi verrà mandato al Quirinale. Discorsi noiosissimi, introdotti dalla canzonatura stonata dello spensierato Letta iunior: non ci saranno vincitori né vinti , ha detto, quando invece centinaia di operaie e operai vengono licenziati, altri muoiono, mente un calciatore viene pagato decine di milioni di euro a chi lo vene e ricompensato con altre decine di milioni.

 

Quindi Strobilo sente l’uscio che scricchiola: “senex eccum aurum efert foras” (665), il vecchio esce portando fuori l’oro.

Il servo si nasconde per spiare l’avaro.

 

Atto quarto scena sesta

Euclione Strobilo

 

Euclione ha perso fiducia nella affidabilità della Fides che, dice, per un pelo non mi ha tinto la faccia- ea sublēvit os mihi paenissume – 668-.  sublĭno

 

Di solito questa espressione viene tradotta con “per un pelo non mi ha preso per il naso” ma io preferisco rispettare la scelta dell’autore che trovo più efficace. Cercare di ridurre gli auctores ai nostri comuni modi di dire secondo me significa sbiadirli, banalizzarli.

  Faccio un esempio più evidente di questo.

Anni fa  -2018-nel teatro greco di Siracusa rappresentavano l’Edipo a Colono . L’efficace espressione che Sofocle attribuisce a Edipo cieco  fwnh'/ ga;r oJrw'    (v. 16) era stata tradotta “io vedo ciò che sento”.

Una riduzione a banalità linguistica che perde l’efficacia delle parole greche. Io le traduco letteralmente (ad verbum e Graecis expressa) : “alla voce infatti vedo”.

 

Quindi Euclione manifesta gratitudine al corvo che l’ha messo in guardia. Una riconoscenza del resto che non deve costare nulla: “illum corvum ad me veniat velim- qui indicium fecit, ut ego illic aliquid boni- dicam: nam quod edit tam duim quam perdŭim” (670-672) vorrei che venisse da me il corvo che ha fatto la denuncia per dirgli qualche parola buona: infatti quello che mangia tanto lo do quanto lo perdo.

Quindi non gliene do.

 

Ora l’avaro pazzo vuole trovare un luogo non frequentato-solum locum (673)- dove nascondere l’amata pentola. Pensa al bosco di Silvano- Silvani lucus- fuori le mura e fuori via, fuori mano- extra murumst avius-674, ottenebrato da fitti salici.

Affiderò la pentola a Silvano piuttosto che alla Fides.

 

 Come tutte le persone poco schiette e poco chiare Euclione cerca i nascondigli e la tenebra. Quindi si allontana.

 

Ma Strobilo che lo ha sentito esulta: “euge, euge, di me salvom et servatum volunt” 677, bene, bene, gli dei mi vogliono sano e salvo.

Quindi si propone di precedere il vecchio correndo, poi salire su un albero e spiarlo per vedere dove nasconderà l’oro.

 

 Questo spiare è una delle attività tipiche del servus. Adesso siamo continuamente osservati e “sorvegliati” dalle telecamere. Fra poco ce le metteranno anche nelle camere da letto e nei cessi.

 

Strobilo naturalmente associa la sua attività spionistica al lucro che spera gliene derivi-cum lucro- 681.

 Il lucrum c’era sempre nella mente dei servi e ora è nella mente di quasi tutti.

 

Bologna 28 gennaio 2022 ore 9, 33

giovanni ghiselli

p. s

statistiche del blog

Sempre1206477

Oggi77

Ieri589

Questo mese10297

Il mese scorso8985

 

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLX. L’ospedale di Debrecen. Il delicato corteggiamento del vecchio dentista.

  Nei giorni seguenti, intorno al ferragosto,   vissi alcune ore di buona speranza: una serie intermittente di minuti nei quali immagi...