NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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giovedì 6 gennaio 2022

Terenzio, "Adelphoe". 33

V, 8 (terza e ultima parte)

 
Le richieste al povero Micione non sono ancora finite.
Quid nunc restat?” domanda al fratello e al nipote in attesa di strappargli altri consensi.
Infatti Demea gli raccomanda Egione, un parente stretto di Panfila e Sostrata e dunque  adfinis nobis ora imparentato con noi dato il matrimonio di Eschino;  ebbene quest’uomo è povero e sta in noi fargli del bene: “pauper: bene nos aliquid facere illi decet” (948) Micione è circondato da parassiti.
Micio domanda in quale modo. Oramai è in balia di questa banda.
Demea gli chiede di dargli in usufrutto un agellus un poderetto suburbano che ha affittato. Suo fratello ribatte che quel campo non è propriamente un campicello
Demea replica che se pue è grande bisogna fare così: Egione è come un padre per Panfila, quindi è come un suocero per Echione: “pro patre huic est, bonus est, noster est; recte datur” (951)
Quindi infaccia a Micione un recente biasimo di lui contro l’avarizia dei vecchi: “ bene et sapienter dixti dudum –‘vitium comune omniumst quod nimium ad rem in senecta adtenti
sumus’ ”. Noi - continua Demea - dobbiamo evitare questo difetto e mettere in pratica queste tue parole.
Prima di parlare, dobbiamo sempre pensare se quanto diciamo appartiene davvero a noi e ci conviene.
Micione cede anche su questo vedendo che il nipote approva di nuovo il padre dabitur, quando quidem hic volt.
I due profittatori esultano.
Eschino fa: “mi pater!, probabilmente rivolgendosi a entrambi, e Demea dice al fratello: Nunc tu germanu’s pariter animo et corpore (956), ora tu mi sei fratello nello spirito e ne corpo.
Poi tra sé  fa: “suo sibi gladio hunc iugulo” , ora lo sgozzo proprio con la sua spada.
Probabilmente questo finale inaspettato è stato suggerito a Terenzio dai suoi protettori in allarme per la pretesa di riforme che erano già nell’aria: il tribunato di Tiberio Gracco era  lontano quasi te decenni e ancora più di là da venire quello di Caio, ma i due fratelli avrebbero raccolto istanze che sicuramente aleggiavano da tempo.
 
Bologna 6 gennaio 2022 ore 11, 49
Giovanni ghiselli

p. s.
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