domenica 30 gennaio 2022

L’importanza della cura anche formale nel parlare e nello scrivere


 

Nell’Ars poetica Orazio suggerisce: “ carmen reprehendite quod non/ multa dies et multa litura coercuit atque/ praesectum decies non castigavit ad unguem” (vv. 292-294), biasimate la poesia che né un lungo tempo né molte cancellature hanno rifinito né dopo averlo sfrondato una decina di volte non ha corretto fino alla perfezione.  

 

Su Orazio sentiamo Nietzsche

 :"Non ho mai provato, fino ad oggi, in nessun poeta, lo stesso rapimento artistico che mi dette, fin dal principio, un'ode di Orazio. In certe lingue quel che lì è raggiunto non lo si può neppure volere. Questo mosaico di parole in cui ogni parola come risonanza, come posizione, come concetto fa erompere la sua forza a destra, a sinistra e sulla totalità, questo minimum nell'estensione e nel numero dei segni, questo maximum , in tal modo realizzato, nell'energia dei segni-tutto ciò è romano e, se mi si vuol credere, nobile par excellence . Tutto il resto della poesia diventa in paragone qualcosa di troppo popolare-nent'altro che loquacità sentimentale"[1]. 

 

Ho trovato pregevole la concisione e la densità significativa di quanto ha detto ieri sera Sergio Mattarella poco dopo la sua rielezione

 

Bologna 30 gennaio 2022 ore 17, 19

giovanni ghiselli

p. s.

Statistiche del blog

Sempre1207372

Oggi217

Ieri335

Questo mese11192

Il mese scorso8985

 

 

 



[1] Crepuscolo degli idoli, Quel che debbo agli antichi, 1.

Nessun commento:

Posta un commento

Ifigenia CLX. L’ospedale di Debrecen. Il delicato corteggiamento del vecchio dentista.

  Nei giorni seguenti, intorno al ferragosto,   vissi alcune ore di buona speranza: una serie intermittente di minuti nei quali immagi...