I grandi autori parlano di noi.
Traggo dal mio vissuto un commento a questa riflessione di Nietzsche presente nell’ultimo blog
“I profondi. Gli uomini che pensano profondamente appaiono a se stessi commedianti nei rapporti con gli altri, perché allora, per essere capiti, devono sempre simulare una superficie”[1].
Domani sera avrò 7 amici a cena da me. Porteranno da mangiare al poverello di Pesaro, il mendicante volontario che talora per farsi accettare dissimula tutte le sue facoltà: mi fingo persino ignorante e del tutto idiota. Non arrivo a simulare impotenza e omosessualità, però poco ci manca. Dico comunque abbastanza spesso che “mi sento tanto donna”. Dissimulo invece la mia convinzione che questo sia un sentimento tipico del vero donnaiolo.
Ma le donne possessive non ci cascano. Ho notato che gli uomini delle mie amiche, delle mie parenti, e perfino quelli delle mie amanti, mi accettano o, per lo meno, mi sopportano, mentre le donne dei miei amici, dei miei amici migliori, non mi hanno mai sopportato. Perché? Boh! Chiedetelo a loro.
L’unica moglie di amico storico che non mi abbia escluso dalle loro cene è una nordica, donna remota e strana rispetto alle nostre indigene.
Abbracci e baci a chi mi accetta e vuole bene per quello che sono.
Bologna 11 gennaio 2022 ore 10, 55
Il poverello, l’idiota di Pesaro che non vuole portare via niente e nessuno a chicchessia.
p. s
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