lunedì 27 marzo 2023

Addomesticare.

 


Quando eravamo bambini in famiglia e a scuola ci dicevano che gli omosessuali erano dei mostri. In parrocchia non se ne parlava perché già gli eterosessuali non sposati erano destinati all’inferno con tanto pianto e continuo stridore di denti.

Ora i gay sono sdoganati e addomesticati. Va bene: basta che non diventi un motivo per demonizzare più che mai gli eterosessuali non addomesticabili.

Nella favola Il piccolo principe di De Saint  Exupery  una volpe spiega: “ Addomesticare vuol dire creare dei legami (…) Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo (…) non si conoscono che le cose che si addomesticano-disse la volpe.- Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici. Se tu vuoi un amico addomesticami!"[1].

 

Anche i buoni autori di libri, di musica, di immagini, io credo, dobbiamo addomesticare nel senso di renderli familiari perché ci insegnano a pensare, a parlare e ci rendono più belli, più significativi, più seduttivi: ci procurano “borse di studio”.

 

Addomesticare una persona fino a creare un bisogno, una dipendenza, a un solo senso o reciproca, ed esclusiva di tutto il resto, non è cosa ottima, anzi è pessima. Gli autori, non solo quelli  passabili come l’aviatore citato sopra, ma anche i giganti sulle cui spalle siamo saliti per ingrandire la visuale, vanno letti senza soggezione ma esercitando lo spirito critico pure se li ammiriamo e amiamo. Lo faccio perfino con i più grandi: Omero, Sofocle, Tucidide, Shakespeare, Dante, Machiavelli, Leopardi e Nietzsche, per esempio

 

Bologna 27 marzo 2023 ore 9, 28 giovanni ghiselli   

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[1] Antoine De Saint-Exupery, Il piccolo principe, p. 92 sgg.

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