NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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venerdì 24 marzo 2023

Le fosse Ardeatine e via Rasella.


Dirò “ in un medesimo tratto

cosa non detta in prosa mai né in rima”.

Personalmente sono fautore di un comunismo colto, letterario, aristocratico, e considero personaggi esemplari uomini come Engels un ricco che stava dalla parte dei poveri, Bertolt Brechet che scelse Berlino Est, e Luchino Visconti un esteta comunista capace di creare e mostrare bellezza.

Sono del tutto inattualmente comunista dunque, tuttavia oggi con la rappresaglia delle fosse Ardeatine, un episodio davvero abominevole della barbarie nazista che esecro, condanno  l'attentato di via Rasella di cui nessuno sa nulla. E io so poco.

Copio da Wikipedia

 Questa fu un'azione della Resistenza romana condotta il 23 marzo 1944 dai Gruppi di Azione Patriottica (GAP), unità partigiane del Partito Comunista Italiano, contro un reparto delle forze d'occupazione tedesche, l'11ª Compagnia del III Battaglione del Polizeiregiment "Bozen", appartenente alla Ordnungspolizei (polizia d'ordine) e composto da reclute altoatesine. Fu il più sanguinoso e clamoroso attentato urbano antitedesco in tutta l'Europa occidentale.

L'azione, del cui ordine dopo la guerra si assunse la responsabilità Giorgio Amendola, fu compiuta da una dozzina di gappisti (tra cui Carlo Salinari, Franco Calamandrei, Rosario Bentivegna e Carla Capponi) e consistette nella detonazione di un ordigno esplosivo improvvisato al passaggio di una colonna di soldati in marcia e nel successivo lancio di quattro bombe a mano artigianali sui superstiti. Causò la morte di trentatré soldati tedeschi (non si hanno informazioni certe circa eventuali decessi tra i feriti nei giorni seguenti) e di due civili italiani (tra cui il dodicenne Piero Zuccheretti), mentre altre quattro persone caddero sotto il fuoco di reazione tedesco. Il 24 marzo, senza nessun preavviso, seguì la rappresaglia tedesca consumata con l'eccidio delle Fosse Ardeatine, in cui furono uccisi 335 prigionieri completamente estranei all'azione gappista, tra cui dieci civili rastrellati nelle vicinanze di via Rasella immediatamente dopo i fatti.

Sono dunque assolutamente contrario alla pena di morte per chiunque,  e credo che un politico onesto dovrebbe condannare entrambe queste stragi, certo con parole diverse e senza metterle sullo stesso piano.

 Infatti gli italiani antifascisti orrendamente uccisi non stavano facendo la guerra come gli altoatesini, pur sempre cittadini italiani impegnati in un orrendo conflitto fratricida anche loro, ma i partigiani che li hanno uccisi avrebbero dovuto mettersi fuori tiro, al riparo dai nazisti, poi autodenunciarsi dicendo ai nemici: venite a combattere noi, siamo stati noi a ompiere l’attentato contro i vostri soldati che occupano Roma ; quelli che volete ammazzare non c’entrano niente con noi né con voi.

Bologna 25 marzo ore 1, 06

giovanni ghiselli

p. s.

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