mercoledì 1 marzo 2023

I sacrifici umani: quelli fenici, etruschi, quelli romani e i nostri.


 “Fin dalla sua origine la fede cristiana è un olocausto: è il sacrificio di ogni libertà, di ogni fierezza, di ogni certezza che lo spirito umano possa raggiungere di se stesso; ed è nello stesso tempo, asservimento, disprezzo di se stessi, mutilazione di sé. C’è un fondo di crudeltà, di religiosità fenicia in questa fede che viene imposta ad una coscienza ormai esausta, priva di identità e consunta dai vizi.  Con tale religiosità “tutta la grande sofferenza nascosta si ribella contro il gusto aristocratico che sembra negare la sofferenza[1].

Devo dire che un fondo di cultura fenicia si trova anche nell’alfabeto dei Greci.

La crudeltà fenicia: ai Fenici e agli Etruschi i Romani attribuivano sacrifici umani. Del resto non ne erano esenti nemmeno loro: Tito Livio racconta che dopo Canne (216 a. C.) “ex fatalibus libris sacrificia aliquot extraordinaria facta; inter quae Gallus et Galla, Graecus et Graeca, in foro bovario sub terram vivi demissi sunt in locum saxo consaeptum, iam ante hostiis humanis, minime romano sacro, imbutum” (Storie, XXII, 57, 6), secondo i libri fatali vennero eseguti alcuni sacrifici straordinari: tra i quali un Gallo e una Galla, un Greco e una Greca, vennero sepolti vivi nel foro boario,  in un luogo recintato da sassi, già prima insanguinato da vittime umane, con un rito però non romano.

Anche oggi uomini di governo che si professano cristiani praticano i sacrifici umani pure di bambine e bambini, quali quelli che Flaubert attribuisce ai Cartaginesi del tempo di Annibale in Salambò (1862)

In Salambò di Flaubert Amilcare vuole sottrarre il bambino al sacrificio umano per Moloch.

I mercenari stavano assediando Cartagine e “Uomini vestiti di nero si presentarono nelle case.. arrivavano i servitori di Moloch e prendevano i bambini…”Barca! Veniamo per la cosa che sai…tuo figlio!”

Amilcare lega Annibale, lo imbavaglia e lo nasconde sotto il letto della sorella  e ordina a un servo di sostituirlo con il figliolo di uno schiavo: “Ascolta bene!” disse “vai a prendere fra gli schiavi un maschietto fra gli otto e i nove anni con i capelli neri e la fronte bombata! Portalo qui! Sbrigati!” (pp. 225-226).

Dopo avere consegnato il falso Annibale a tre uomini vestiti di nero, e avere simulato disperazione, “Amilcare, tornato infine da Salambò, sciolse i lacci di Annibale. Il bambino, esasperato, gli morse a sangue una mano.

I Moloch cui si continuano a sacrificare bambini oltre gli adulti e i vecchi sono il denaro e il potere.

  Bene ha fatto Elly Schlein a chiedere le dimissioni del ministro.

Bologna 1 marzo 2023 giovanni ghiselli

p. s.

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[1] Di là dal bene e dal male. L’essenza religiosa, 46

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