Gli Ateniesi bruciarono i libri di Protagoranell’agorà ( Diogene Laerzio, 9, 8, 52). Del suo scritto Peri; qew'n tenne letture in casa di Euripide o di Megaclide o nel Liceo (Diogene Laerzio, 9, 8, 54). Sugli dei scrisse che non poteva sapere né se ci fossero, né se non ci fossero. Dell’uomo disse che è misura di tutte le cose.
Di questa idea attribuita a Protagora da varie fonti, do la formulazione del Cratilo (385e) di Platone:" w{sper Prwtagovra" e[legen, levgwn “pavntwn crhmavtwn mevtron” ei\nai a[nqrwpon", come diceva Protagora affermando che l'uomo è misura di tutte le cose.
Tolstoj ribadisce la fede insita in molte religioni nel suo romanzo più noto:"Per noi, con la misura del bene e del male dataci da Cristo, non esiste nulla di incommensurabile, e non c'è grandezza là dove non c'è semplicità, bene, verità", Guerra e pace , pag.1607.
Seneca invece trova la misura di Dio troppo grande per la maggior parte delle cose terrene:"sciam omnia angusta esse mensus deum " (Naturales quaestiones , I, 17), saprò che tutto è meschino dopo aver misurato dio.
Sofocle misura la vita umana e la morale con la religione delfico-apollinea; Euripide invece misura la religione con la morale e la vita umana.
Sono molto contento e fiero di avere misurato la mia vita da poverello con l’amore, la cultura e l’educazione, e non la cambierei con altre vita, di nessun altro tipo.
Se potessi la farei per mille anni ancora seguitando ad accrescere la mia umanità.
Bologna 15 marzo 2023 ore 10 giovanni ghiselli
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