Bravo Romano Prodi dalla Annunziata. Non dice tutto ma quello che dice è sensato e parla in maniera chiara, garbata, simpatica, tutto sommato da cielo sereno e illuminato dai sorrisi del sole.
Riporto una sua frase sulla Cina come una delle due colonne che dovrebbero sostenere la pace. L’altra sarebbe l’America. La diplomazia cinese dunque ha detto: “ viva la pace ma i confini non si toccano”. E Prodi ha commentato: “è il massimo dell’ambiguità”
Vero. Davanti all’ambiguità io reagisco ponendo domande provocatorie. In questo caso chiederei: quali confini? Quelli zaristi, o quelli sovietici, quelli di Putin o quelli di Zelenski? Questo è il tetralemma. Secondo me i confini dovrebbero sceglierli le popolazioni, ciascuna con un referendum.
Ho apprezzato la salute, la forma e il colore dell’ultraottantenne Romano Prodi. Non sono molto più giovane di lui, solo di un quinquennio, comunque prendo il professore emiliano come modello di benportanza dell’età. Non per niente fa bicicletta e ha scalato di recente lo Stelvio. Per questo lo ammiro molto e cerco di non essere da meno. In luglio andrò in Grecia e non mancherò di scalare il Parnaso, né l’Olimpo.
Intanto salgo sulla Croara, sul monte delle formiche, sulla salita del botteghino di Zocca e prendo il sole anche ora che scrivo.
Saluti e baci.
Bologna 5 marzo 2023, ore 17, 13. giovanni ghiselli
p. s.
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