“Chi lotta coi mostri deve guardarsi dal diventare un mostro anche lui. E se tu guarderai a lungo in un abisso, anche l’abisso vorrà guardare te” (Di là dal bene e dal male -1886- Aforismi e interludi, 146.
Ora viviamo in mezzo a diverse mostruosità: la guerra in Ucraina che nessuno vuole concludere, la morte per acqua dei profughi lasciati annegare senza soccorsi, e senza alcuna mea culpa a parte dei ministri, il bullismo degli adolescenti in una scuola che non istruisce, tanto meno educa, i lavoratori trattati come schiavi, i femminicidi, i puericidi, la lingua nostra maltrattata e avvilita dalle chiacchiere mediatiche degli ignoranti e dei bugiardi. Ci stiamo abituando a questo e rischiamo di mostrificarci tutti. Molti sono già dei mostri.
Calvino nelle Lezioni Americane – 1993-(capitolo Leggerezza, p. 10) cita Ovidio che nelle Metamorfosi (IV, 740-752) racconta un atto di delicatezza da parte di Perseo: il figlio di Danae, dopo avere ucciso la Gorgone anguicrinita, ne appoggia la testa al suolo ma, usandole un premuroso riguardo, ammorbidisce la terra con foglie e stende verghe nate nel mare:"anguiferumque caput dura ne laedat harenā " (v. 741), per non sciupare con la sabbia scabra il capo che porta serpenti.
"Qui Ovidio ha dei versi (IV, 740-752) che mi paiono straordinari per spiegare quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un Perseo, vincitore di mostri…Mi sembra che la leggerezza di cui Perseo è l'eroe non potrebbe essere meglio rappresentata che da questo gesto di rinfrescante gentilezza verso quell'essere mostruoso e tremendo ma anche in qualche modo deteriorabile e fragile. Ma la cosa più inaspettata è il miracolo che ne segue: i ramoscelli marini a contatto con la Medusa si trasformano in coralli, e le ninfe per adornarsi di coralli accorrono e avvicinano ramoscelli e alghe alla Medusa"
Bologna 14 marzo 2023 ore 10, 14
p. s.
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