giovedì 30 marzo 2023

Sul disagio degli studenti.


 

Leggo questi due  titoli nella prima pagina del quotidiano “la Repubblica” di oggi”.

 

Fuga dai licei

Ad anno in corso

“L’ansia

Devasta i ragazzi”

Segue un articolo a pagina 21 di Bernacchia e Giannoli

 

Il secondo titolo è questo

“Prigionieri

del mito perverso

del successo”.

L’articolo di Mariapia Veladiano è a pagina 26

 

Sull’ansia che devasta i ragazzi dico che questa è spesso motivata dall’inadeguatezza degli adulti rispetto al loro ruolo di genitori, insegnanti, dirigenti, governanti. Il bambino e l’adolescente hanno bisogno di guide sicure e rette.

I ragazzi, ci ricorda Orazio, quando giocano, dicono: sarai re se farai bene.

  "at pueri ludentes  'Rex eris ' aiunt/ 'si recte facies" [1]

Quando vedono le incertezze e le contraddizioni di chi dovrebbe guidarli in modo retto, entrano in crisi. Questa è la mia risposta, molto  sintetica al problema dell’ansia.

 

Quanto al mito del successo, questo non è sempre perverso.

Il successo è autentico quando uno realizza se stesso e attua il monito di Pindaro: “diventa quello che sei”- gevnoio oi|o~ ejssiv" (Pitica II  v. 72). Il successo perverso è adeguarsi al conformismo del “così dicono tutti, così fan tutti”, anche se non piace perché è detto e fatto male da tutti.

 

Aggiungo che qui a Bologna sono stati occupati dagli studenti i licei Minghetti, Copernico e Sabin.

Ne scrive a pagina 2 della cronaca locale Marco Bettazzi.

Trascrivo le prime righe: “Chiedono una scuola che non sia una “gabbia” dove ci si sente in competizione, se la prendono con il ministro Valditara “autoritario repressivo e reazionario” e con un governo che stanzia fondi per la guerra e non per l’istruzione”.

Rispondo che la scuola quando è gabbia va ristrutturato in un a[sulo~, un luogo esente da suvlh, sequestro, dove non è lecito spogliare sula`n il ragazzo della sua creatività per farne un mediocre.

Quanto al ministro autoritario, personalmente rimpiango quelli invece autorevoli di una volta, quali Tullio De Mauro e  Francesco De Sanctis. L’autorevolezza deriva dall’ottima preparazione, dalla vasta cultura e dalla buona educazione.

I fondi destinati alla guerra, ricordo, vengono sottratti non solo all’istruzione e alla cultura ma anche alla medicina, ossia alla salute e soprattutto a quella dei non abbienti.

 A questo proposito rivolgo una richiesta a Papa Francesco che viene curato con molti riguardi, come è giusto. Sarebbe bello e giusto che il Pontefice rivolgesse un appello ai medici, agli infermieri e ai politici d’Italia perché anche i poveri potessero fruire di cure efficienti, tempestive e premurose tanto quelle prodigate a Bergoglio.

 

Bologna 30 marzo 2023 ore 16, 35. giovanni ghiselli

p. s

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[1]              Orazio, Epistulae  I, 1, 59-60.

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