“Ciò che non è greco nel Cristianesimo. I Greci vedevano sopra di sé gli dèi omerici non come padroni, e se stessi sotto di loro non come servi, al modo degli Ebrei. Essi vedevano per così dire solo l’immagine riflessa degli esemplari più riusciti della loro stessa casta, cioè un ideale, non un opposto alla loro natura. Ci si sente reciprocamente imparentati, c’è un interesse scambievole, una specie di simmachia (…) mentre i popoli italici hanno invece una vera religione da contadini, con una costante paura di potenze malvagie e capricciose e di spiriti maligni. Dove gli dei olimpici arretravano, anche la vita era più fosca e piena di paura”[1].
A questo punto urge testimonianza.
“Reciprocamente imparentati” si può commentare con queste parole di Omero: Atena dice al suo protetto Odisseo: tu sei di gran lunga il migliore di tutti i mortali per consiglio e parola ("boulh'/ kai; muvqoisin", Odissea, XIII, 298), io fra tutti gli dèi sono famosa per senno e accortezza ("mhvti te klevomai kai; kevrdesin", 299).
Nel Teeteto (176b) Socrate afferma che su questa terra c’è il male che non può perire, sicché bisogna cercare di fuggire di qui al più presto per andare lassù: e la fuga è un’assimilazione a dio per quanto è possibile e l’assimilazione sta nel diventare giusto e pio con intelligenza
“diÕ kaˆ peir©sqai cr¾ ™nqšnde ™ke‹se feÚgein Óti t£cista.: fug¾ d Ðmo…wsij qeù kat¦ tÕ dunatÒn· Ðmo…wsij d d…kaion kaˆ Ósion met¦ fron»sewj genšsqai”
Quindi urge una correzione. Ieri ho detto che Platone suggerisce di ritrovare il divino che è in noi osservando il cielo e i suoi movimenti. Dobbiamo quindi correggere i cicli guasti della nostra testa- dei` ejn th`/ kefalh`/ diefqarmevna~ hjmw`n periovdou~ ejxorqou`nta- attraverso l’apprendimento dell’armonia dell’universo e delle sue circolazioni (Timeo, 90 D).
Ebbene ieri ho attribuito queste parole del Timeo al dialogo Menone. Non cerco scuse: mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa.
Tuttavia, e torno a Nietzsche: “ Ma non dobbiamo avere troppa ragione, se vogliamo avere dalla nostra quelli che ridono: avere un granello di torto è perfino indizio di buon gusto”[2].
Comunque dei miei errori devo e voglio scusarmi.
Bologna 1 marzo 2023 ore 14, 10
Ho sempre osservato il cielo e tutti gli anni ho notato che ai primi di marzo c’è regolarmente una recrudescenza dell’inverno. Forse perché non si gioisca troppo presto.
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