ta; kthvmata dunque sono gli acquiti (ktavomai, acquisto), ta; crhvmata sono gli averi ma questi sono utili-crhvsimoi- solo per chi sa farne uso (crh`sqai); per chi non sa farlo. non sono averi utili tw'/ de; mh; ejpistamevnw/ ouj crhvmata"
Il Socrate di Senofonte dice a Critobulo: le medesime cose per chi sa usarle sono averi utili, per chi invece non sa usarle non sono utili:"jtaujta; a{ra o[nta tw'/ me;n ejpistamevnw/ crh'sqai aujtw'n eJkavstoi" crhvmatav ejsti, tw'/ de; mh; ejpistamevnw/ ouj crhvmata" ( Economico, I, 10).
Così i flauti sono utili per chi li sa suonare bene; per chi non lo sa, non sono niente più che sassi inservibili ( "oujde;n ma'llon h] a[crhstoi livqoi").
Non basta quindi possedere libri, bicicletta, mente e fisico ; bisogna anche sapersene servire (crh'sqai).
Pensavo questo oggi mentre pedalavo la mia vecchia bicicletta Colnago oramai mezza scassata su una salita breve ma durissima: quella dell’Eremo: un paio di chilometri più erti di quelli di San Luca un’altra salita in certo modo mistica.
Nelle ore della pedalata all’Eremo c’era il funerale di un amico carissimo: ho voluto onorarlo scalando quella strada ripida e solitaria poiché alcuni giorni fa, quando gli ho telefonato, mi diede conforto a proposito della sua malattia dicendo che voleva guarire e fare un giro in bicicletta con me. “Entro giugno”, disse.
Era un uomo buono oltre che colto e intelligente. Un uomo che aveva molti libri buoni e li assimilava, aveva mente e cuore e ne faceva l’uso migliore aiutando quanti ne avevano bisogno. Sapeva fare del bene.
Un amico che mi ha aiutato e sentirò sempre vicino.
Un abbraccio Domenico caro
Tuo
gianni
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