Alla fine del II atto del dramma La tempesta di Shakespeare, Calibano si asservisce completamente a Stefano e spera di essere liberato dal suo tiranno con l’aiuto dell’ubriacone.
Quindi canta un inno alla propria libertà: ban, ban, ban, ban, Cacaliban, poi ripete freedom 4 volte.
Mi vengono in mente i tripudi delle persone innumerevoli che si accalcano per cagion qual si sia che a festa torni, mentre il tasso di positività dei contagi continua a crescere giorno dopo giorno, assembramento dopo assembramento di migliaia di tali Calibani.
Questo avviene in nome della libertà. Io credo che tale licenza dovrebbe essere vietata e andrebbe impedita per evitare che le scuole vengano chiuse di nuovo e i giovani non abbiano la possibilità di tornarvi dopo due anni di chiusura con limitazione della loro libertà di crescere culturalmente, mentalmente, umanamente.
giovanni ghiselli
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