Dovere di del re è recte facere: "at pueri ludentes 'Rex eris ' aiunt/ 'si recte facies" (Orazio, Epistulae I, 1, 59-60). Insomma il rex deve dirigere sulla retta via. Il re allora non può essere contorto.
Chi scrive deve recte scribere, chi parla recte loqui. Non deve essere contorto e non può esserlo.
Nemmeno la virtù può esserlo: “et haec recta est, flexuram non recipit ” (Seneca, Ep. 71, 20), anche questa è diritta, non ammette piegatura.
Altrettanto diretta e diritta deve essere la verità che è pure “non latenza”
Nell’Antigone il messo in procinto di raccontare la catastrofe di Antigone e di Emone, avverte la regina Euridice che non la blandirà con menzogne: “ojrqo;n aJlhvqei j ajeiv” (v. 1195), la verità è sempre una cosa dritta.
giovanni ghiselli
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