Atto III scena prima.
Caterina moglie di Enrico VIII entra nella schiera delle donne abbandonate: Medea, Arianna e le altre
Caterina chiede a un’ancella di cantare e questa canta ricordando Orfeo cui si piegavano le forze della natura (IV Georgica, Metamorfosi di Ovidio, Alcesti di Euripide). Vengono annunciati i due cardinali: Wolsey e Campeggio.
La regina non li gradisce: dovrebbero essere uomini giusti but all hoods make not monks (III, 1, 23) non tutti i cappucci fanno dei monaci.
Dice loro di essere ridotta massaia a housewife (24) e di aspettarsi anche peggio. Vuole parlare davanti al suo seguito e chiede franchezza ai cardinali-truth loves open dealing (39) la verità ama un modo di fare aperto.
Si ricordi che aJlhvqeia è “non latenza”. La verità è diretta e diritta come la virtù
“Idem ergo de virtute dicemus: et haec recta est, flexuram non recipit ” (Seneca, Ep. 71, 20), anche questa è diritta, non ammette piegatura.
Nell’Antigone il messo in procinto di raccontare la catastrofe di Antigone e di Emone, avverte la regina Euridice che non la blandirà con menzogne: “ojrqo;n aJlhvqei j ajeiv” (v. 1195), la verità è sempre una cosa dritta.
Wolsey prova ad aprire il discorso con paole latine-regina serenissima- ma Caterina chiede l’inglese che le sue ancelle possano comprendere.
Cfr. Sofocle Edipo re quando il re di Tebe dice a Creonte tornato da Delfi "Parla a tutti- ej" pavnta" au[da-. Di questi infatti io porto il dolore/più che per la mia vita" (vv. 93-94)
Quindi la regina dice che i suoi amici e difensori non sono in Inghilterra dove nessuno vuole contrariare il re per non morire. Si trovano magari nella sua terra natale.
I due le danno il consiglio di lasciare decidere al re.
Caterina dice loro che li credeva uomini di chiesa, cardinali virtù, ma ora li teme come cardinal sins (III, 1, 103) peccati cardinali e cuori vuoti.
Cfr. il cardinale Becciu
You turn-tornus-tovrnoς-tornio- me into nothing (III, 1, 113), voi mi trasformate nel nulla. Guai a voi per tali false professioni di fede.
Creonte alla fine dell’Antigone quando riceve la notizia del terzo suicidio provocato da lui dichiara la propria colpa che lo ha annichilito:"a[getev m j ejkpodwvn,-to;n oujk o[nta ma'llon h] mhdevna", portatemi via, io non sono altro che nulla(vv.1324-1325).
Caterina nota la completa peccaminosità del regno dove non c’è pietà, né amici, né speranze, né amici, dove le si nega perfino la tomba
E si paragona al giglio Like the lily-lilium-leivrion- che una volta era padrone del campo dove fioriva e ora I’ll hang my head, and perish-perire (III, 1, 150-152) piegherò la testa e morirò.
Cfr. Catullo 11, 21-24
nec meum respectet, ut ante, amorem,
qui illius culpa cecidit velut prati
ultimi flos, praetereunte postquam
tactus aratro est
Catullo riprende Saffo dove i pastori calpestano il giacinto con i piedi e il fiore di porpora cade a terra (ta;n ujavkunqon ejn w[resi poivmeneς a[ndreς-povssi katasteivboisi, cavmai dev te povrfuron a[nqoς kavppese fr. 105 , 4-6, Lobel-Page)
Catullo è a sua volta ripreso da Virgilio : purpureus veluti cum flos succisus aratro-languescit moriens (Aen, IX, 435-6) l’uccisione di Eurialo
Caterina li congeda con ironia: you know I am a woman, lacking wit-videre ijdei'n- (III, 1, 176), sapete che sono una donna cui difetta l’ingegno per dare risposte adeguate a personaggi di tale levatura.
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giovanni ghiselli
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