De mortuis nihil nisi bonum
Quindi non scriverò parole cattive su Raffaella Carrà, però devo dire perché non mi è mai piaciuta. Dunque di mille voci al sonito mista la mia non fo.
Secondo me, la povera Raffaella rappresenta e simboleggia il peggio della tipica donna italiana: commediante, petulante, prepotente, priva di interiorità, o con una interiorità ricca, magari chissà, ma tenuta ben nascosta per mostrare una esteriorirtà esibizionista e ripetitiva di luoghi comuni anche triviali.
Perché tanto successo ? Perché al potere fa comodo una donna così.
Tanti ragazzi della mia generazione andavano a cercare le femmine umane all’estero, o magari a Riccione, ma straniere. Io a dire il vero le cercavo piuttosto in ambienti accademici o almeno di derivazione accademica dove le donne sapevano parlare e pensare politicamente e problematicamente non ripetendo slogan e smorfie da trivio.
Ora alla Carrà auguro quanto meritano in ogni caso corpi che hanno compiuto la vita defunctaque corpora vita “ti sia lieve il suol”, ma a parer mio questa signora della cui morte comunque sono rattristato perché con lei se ne va un altro piccolo pezzo della mia vita, è stata un modello negativo per la donna italiana media che seguendo tale paradignma si è posizionata per anni tra le ultime d’Europa.
Credete a un vecchio donnaiolo per niente pentito, un quasi ottantenne oramai (77 in novembre) ,che ha avuto “una lunga esperienza delle cose moderne e una continua lezione delle antique”. Esperienza e lezioni non vane
Baci con gratitudine
gianni
Nessun commento:
Posta un commento