lunedì 5 luglio 2021

Raffaella Carrà è morta.

 


 

De mortuis nihil nisi bonum

Quindi non scriverò parole cattive su Raffaella Carrà, però devo dire perché non mi è mai piaciuta. Dunque di mille voci al sonito mista la mia non fo.

Secondo me, la povera Raffaella  rappresenta e simboleggia il peggio della tipica donna italiana: commediante, petulante, prepotente, priva di interiorità, o con una interiorità ricca, magari chissà, ma tenuta ben nascosta per mostrare una esteriorirtà esibizionista e ripetitiva di luoghi comuni anche triviali.

Perché tanto successo ? Perché al potere fa comodo una donna così.

Tanti ragazzi della mia generazione andavano a cercare le femmine umane all’estero, o magari a Riccione, ma straniere. Io a dire il vero le cercavo piuttosto in ambienti accademici o almeno di derivazione accademica dove le donne sapevano parlare e pensare politicamente e problematicamente non ripetendo slogan e smorfie da trivio.

Ora alla Carrà auguro quanto meritano in ogni caso corpi che hanno compiuto la vita defunctaque corpora vita “ti sia lieve il suol”,  ma a parer mio questa signora della cui morte comunque sono rattristato perché con lei se ne va un altro piccolo pezzo della mia vita, è stata un modello negativo per la donna italiana media che seguendo tale paradignma si è posizionata per anni tra le ultime d’Europa.

Credete a un vecchio donnaiolo per niente pentito, un quasi ottantenne  oramai (77 in novembre) ,che ha avuto “una lunga esperienza delle cose moderne e una continua lezione delle antique”. Esperienza e lezioni non vane

Baci con gratitudine

gianni

 

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