mercoledì 21 luglio 2021

Il turismo ciclistico e quello spaziale. Tra poco la conferenza in piazza Verdi

Mi dispiace di non potere prendere il traghetto  sbarcare a Patrasso, poi girare la Grecia in bicicletta andando a pregare nei satuari di Dodona, Delfi e Olimpia e sulle due cime del Parnaso. Nemmeno Epidauro né a Siracusa potrò per le rappesentazioni delle tragedie.
Con il covid che avanza  neppure l’aereo mi piace. Andrò in bicicletta a Sansepolcro a pregare. 
Mi è indifferente il turismo spaziale che non lascia toccare e baciare la terra.
 
In Delitto e castigo  Sonja  invita Raskolnikov a baciare la terra insozzata da lui stesso, ad accettare la sofferenza, a capire e riscattarsi con essa.
 
Anche lo Starez Zossima dei Fratelli Karamazov  bacia la terra e muore baciando la terra: “si lasciò scivolare dolcemente dalla poltrona sul pavimento, e inginocchiandosi, si chinò col viso fino a toccar terra, si prosternò, allargò le braccia in croce; e come invaso dall’estasi, baciando la terra e pregando (come appunto aveva insegnato a fare), serenamente e gioiosamente rese l’anima a Dio”[1].
 
 Alioscia segue l’esempio del maestro: “Una notte fresca e calma fino all’immobilità avvolse la terra…Alioscia rimase a guardare per un momento quello spettacolo, poi, ad un tratto, si gettò con la faccia a terra come se l’avessero falciato. Egli non sapeva perché l’abbracciasse, non si rendeva conto della ragione per cui gli fosse venuta quella terribile voglia di baciarla, di baciarla tutta; ma egli la baciava piangendo, singhiozzando, inondandola delle sue lacrime, e giurando, in uno slancio impetuoso, di amarla, di amarla eternamente. “Inonda la terra delle tue lacrime di gioia, e amale, codeste tue lacrime…”, disse una voce nella sua anima”[2].
“Io non so come si possa passare accanto a un albero e non essere felici di vederlo. Guardate un banbino, guardate l’alba divina, guardate come cesce un fuscello”[3] l’Idiota, p. 700.
Tra poco più di un’ora sarò con otello Ciavatti in piazza Verdi per parlare di Dostoevskij.

giovanni ghiselli 
Bologna 21 luglio 201 ore 17, 25

p. s.
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[1] F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, p. 407.
[2] F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov, p. 451. 
[3]  l’Idiota, p. 700.

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