La volontà prevale.

Quando sono incerto se affrontare una prova, talvolta la sensibilità e anche l’intelligenza mi forniscono argomenti validi per rinunciare. Queste due componenti della mia persona mi suggerisono tutte le scuse generate dalla paura di non farcela. Io le ascolto, ma intanto mi alleno con la bicicletta su per le salite più impervie usando rapporti il più possibile duri, se la prova è ciclistica, oppure studio e scrivo fino allo stremo, se devo educare persone che mi ascoltano o leggono e si aspettano molto da me, il massimo possibile alle capacità che possiedo. In vista di un agone non termino queste due ascesi nemmeno quando la mano sinistra stringe per compassione la destra, dicendo “concediti un po’ di riposo!” La volontà non dà retta ai suggerimenti di debolezza, di infingardaggine, di vigliaccheria. La volontà prevale. So che la felicità non dipende soltanto da me, e so pure che la vita estranea alla dimensione eroica del “non cederò” di Achille è noiosa. L’impiego delle forze fisiche o mentali anche fino alla possibilità estrema non è mai gravato dal tedio, anzi una volta raggiunta la meta, mi fa spuntare le ali. Allora sono molto contento se non proprio felice. Molti decenni fa mi ero messo su questa via per piacere alle donne. Ora lo faccio per me stesso e per quanti mi ascoltano o leggono. Baci gianni