Dobbiamo rieducare gli eterni nemici della cultura già raffigurati nei centauri che violentano le donne nel frontone occidentale del Maestro di Olimpia, nei giganti delle metope del Partenone e del fregio dell’altare di Pergamo, poi, via via, identificabili nei portatori del Caos avido di confondere tutto.
Quelli che parlano maltrattando le lingue, pronunciando male le parole, ignorandone il significato vero, travisandole.
Quelli che simulano in continuazione. Quelli che ci tormentano con ogni genere di pubblicità, a tutte le ore, per spingerci a comprare quanto non ci serve, ad ascoltare quanto ci annoia, a sprecare il breve tempo della vita, perdendo quello prezioso che ci renderebbe migliori. Quelli che sottraggono a se stessi e agli altri la visione della natura e dell’umanità maneggiando senza tregua e chiamando a maneggiare la “scelerata e brutta invenzione”, l’ ”abominoso ordigno”[1] che è diventato il cellulare dopo che intere generazioni private di una scuola seria e di buoni libri hanno subito diverse lobotomie
giovanni ghiselli
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