Tornai nella Rákóczi út. Era oppressa da un cielo oscuro, obeso, scosso da scariche oscene. Tuoni e fulmini che innervosivano la gente. I giovani urlavano, si spingevano, si urtavano come animali impazziti.
Pensai che tornato a Bologna dovevo riprendere a educare le ragazze e i ragazzi con maggior lena di prima. Se Ifigenia non era più al mio fianco, l’avevo dentro di me come Helena, Kaisa e Päivi. Dal ricordo di loro senza rimpianti avrei tratto i succhi necessari per studiare e per scrivere. Mi sarei dedicato a questo compito che mi facevo assegnare dalla memoria di queste donne: il loro amore per me era finito ma nel mio animo ne erano rimaste tracce di bellezza e di gioia che volevano diventare doni per tutti.
Tornai nel collegio per salutare le amiche, gli amici e i conoscenti.
L’estate del 1979 con la borsa di studio era proprio finita .
Le borse di studio che mi avrebbero spinto a studiare sempre di più, sempre meglio e che mi avrebbero sostenuto nei mesi o forse anni di solitudine necessari per raccontare le nostre storie, sarebbero state le donne amate mihi quantum amabitur nulla.
Non dovevo più chiedermi quali fossero i sentimenti loro e quali i miei: erano tutti miei e li avrei condivisi con i miei lettori
Grato alla vita, la sera andai a letto da solo, dormii e la mattina dopo partii.
Bologna 8 febbraio 2021 ore 20 e 3 minuti. ora vado a correre. Domani inizierò il mio corso sulla tragedia greca per dare e ricevere stimoli sempre nuovi.
giovanni ghiselli
p.s. questi sono gli sproni che ricevo ogni giorno dal blog facendomi correre e vincere gare davvero olimpiche
Sempre1088180
Oggi329
Ieri451
Questo mese2877
Il mese scorso12853
Nessun commento:
Posta un commento