martedì 16 febbraio 2021

Vittorio Sgarbi contro Roberto Speranza

Ieri sera ho visto Sgarbi in un programma televisivo dove faceva una scena da dramma satiresco o da ilarotragedia dove si trovano parodie comiche dei grandi miti tragici. Una pupazzata indegna di un bravo critico d’arte già attempato.

Costui dopo avere  inarcato le sopracciglia come due corna, agitava  le mani e non avea membro che tenesse fermo, come volesse colpire il nemico scagliando massi da catapulte possenti. Nello stesso tempo gridava beceramente insulti contro il mite ministro Speranza dandogli dell’ ignorante oltre che del comunista, un complimento questo  che, però,  secondo il farsesco  arciegoista Sgarbi è un altro insulto.

Mi è venuto in mente il dramma satiresco Ciclope di Euripide dove  Polifemo dice  che sacrifica le greggi a se stesso kai; th`/ megivsth/ gastri; th`/de daimovnwn (v. 335), e a questa pancia, la più grande tra le dèe.  Devono piangere i legislatori che con le leggi hanno complicato la vita umana: “oi} de; tou;~ novmou~- e[qento poikivllonte~ ajnqrwvpwn bivon” (v. 338-339).

I decreti attuali se complicano la nostra vita cercano anche di tutelarla.

Io affermo che una vita complicata è preferibile alla morte per virus.


Bologna 16 febbraio 2021 ore 10, 55 giovanni ghiselli


p. s

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