domenica 21 febbraio 2021

La tecnologia e la Necessità

Qual è oggi la nostra prima necessità? La salute.
La seconda è la scuola che diffonda cultura, educazione, non solo tecnicismi. Una scuola che dia sapere e pure sapienza.
 
JAnavgkh,  Necessità, nelle tragedie greche è la forza suprema; nella Repubblica di Platone il fuso di Ananche è  l’asse dell’universo che si volge sulle ginocchia di questa dea (616d).

Sentiamo qualche testimonianza del potere della Necessità nelle tragedie
Prometeo  stesso che ha trovato tutte le tevcnai riconosce che queste sono molto meno forti della necessità : “ tevcnh d  j ajnavgkh" ajsqenestevra makrw'/(Prometeo incatenato, v. 514):, la conoscenza pratica è molto più debole della necessità.
Cfr. a questo proposito Curzio Rufo: “Ceterum, efficacior omni arte, necessitas non usitata modo praesidia, sed quaedam etiam nova adnovit”( Historiae Alexandri Magni, IV, 3, 24), del resto la necessità più potente di ogni tecnica, suggerì loro non solo i soliti mezzi di difesa ma anche dei nuovi. Sono i Tirii che si difendono dall’assedio di Alessandro Magno nel 332 a. C. 
Avanzando nella Sogdiana Alessandro si trovò in difficoltà per il freddo e incendiò un bosco: “efficacior in adversis necessitas quam ratio, frigoris remedium invenit” (8, 4, 11). Ancora la necessità che prevale sulla ratio (cfr. 7, 7, 10: necessitas ante rationem est).
 
Il potere supremo dell'  jjjjAnavgkh  viene apertamente affermato da Euripide nell'Alcesti.  Nel terzo Stasimo della tragedia più antica ( è del 438) tra le diciassette a noi pervenute,  il Coro eleva un inno alla Necessità vista come la divinità massima, quella che vincola e subordina tutti, compresi gli dèi:
"Io attraverso le muse/mi lanciai nelle altezze, e/ho toccato moltissimi ragionamenti (pleivstwn aJyavmeno" lovgwn),/ma non ho trovato niente più forte/della Necessità né alcun rimedio (krei'sson oujde;n  jAnavgka"-hu|ron oujdev ti favrmakon)/nelle tavolette tracie che scrisse la voce di/Orfeo, né tra quanti farmaci/diede agli Asclepiadi Febo/dopo averli ricavati dalle erbe come antidoti/per i mortali afflitti dalle malattie"(vv. 962-972). Da questi versi si vede che la Necessità è più forte del lovgo" , della poesia, dell'arte medica.
E ancora: la Necessità non è meno forte di Zeus: “kai; ga;r Zeu;~  o{ti neuvsh /- su;n soi; tou'to teleuta'/” (Alcesti,  978-979), e infatti qualunque cosa Zeus approvi, con te (la Necessità) lo porta a compimento, le dice il coro dei vecchi di Fere.
In alcuni versi precedenti, nel terzo episodio, Eracle aveva affermato l’impotenza della tevcnh nei confronti della tuvch: “non è chiaro dove procederà il passo della sorte (to; th'" tuvch"), e non è insegnabile (ouj didaktovn) e non si lascia prendere dalla tecnica (oujd j aJlivsketai tevcnh/ )” ( Alcesti, vv. 785-786)
 
Nella Prefazione al romanzo Notre-Dame de Paris, Victor Hugo scrive: “ Alcuni anni or sono, visitando, o per meglio dire rovistando all’interno di Notre-Dame l’autore di questo libro  trovò in un recesso oscuro di una delle torri, questa parola incisa a mano sul muro: ANAGKH
Ebbene, conclude la prefazione: “Proprio su quella parola si è fatto questo libro.
Marzo 1831”.
 
giovanni ghiselli 

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