PER VISUALIZZARE IL GRECO SCARICA IL FONT HELLENIKA QUI E GREEK QUILawrence Alma Tadema, Sappho and Alcaeus
A proposito del rapporto tra bellezza e genio, virili imprese, virtù, Leopardi afferma la supremazia del kalovn nell'Ultimo canto di Saffo[1] dove la poetessa dà voce a Leopardi affermando che il potere è dei belli.
Il canto parte dalla constatazione della bellezza del cielo e della terra:
“Bello il tuo manto, o divo cielo, e bella
Sei tu rorida terra. Ahi di cotesta
Infinita beltà parte nessuna
Alla misera Saffo i numi e l’empia
Sorte non fenno. Ai tuoi superbi regni
Vile, o natura, e grave ospite addetta,
e dispregiata amante, alle vezzose
tue forme il core e le pupille invano
supplichevole intendo (19- 27…..)
Alle sembianze il Padre,
alle amene sembianze eterno regno
diè nelle genti; e per virili imprese,
per dotta lira o canto,
virtù non luce in disadorno ammanto," (vv. 50-54).
Bellezza della terra e bellezza della donna che la imita
Vero è che la donna imita la terra per dirla con Platone[2], ma può succedere che non la sappia imitare bene, allora la bellezza della Grande Madre di tutti agli occhi di alcuni uomini come Ippolito , supera quella della donna.
La nutrice rivela l'amore di Fedra a Ippolito il quale, dedito principalmente a intrecciare ghirlande con fiori colti da prati immacolati (Euripide, Ippolito,vv.73-74) per donarle ad Artemide, una dea vergine, dà in escandescenze, e si scaglia contro le femmine umane tutte, biasimate in ogni possibile versione, tanto che per ciascuna viene auspicata come naturale la convivenza con le bestie mute (v.646).
giovanni ghiselli
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