Si è già alzata una furiosa canèa contro le chiusure necessarie. Costoro vogliono invece le chiusure dei porti a chi sta morendo nel mare. I latrati rabbiosi sono dunque rivolti soprattutto contro il ministro Speranza che, basandosi su pareri di medici e scienziati, lascia chiuse le piste da sci e quanto altro favorisce il contagio, poi contro la ministra Lamorgese che non vuole lasciare i naufraghi in balia delle onde e del gelo, cioè della morte. I suoi critici hanno l’impudenza di accusare di questo la ministra samaritana.
Il virus sta facendo centinaia di vittime ogni giorno da diversi mesi. I contagi quotidiani non sono quasi mai inferiori a diecimila.
La pretesa della riapertura
deve avere meno credito della volontà di sopravvivere che ci accomuna tutti,
anzi ogni pretesa favorevole ai contagi deve avere meno forza del nulla. La vita la annienterà.
L’Europa ci ha dato molto denaro e molto altro può essere raccolto con la tassa patrimoniale. Con questi fondi vanno aiutati quelli che non possono pagare l’affitto, il riscaldamento e addirittura hanno fame.
Esca dal governo chi non approva tale difesa della salute e della vita.
giovanni ghiselli
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