“Ho un demone dentro di me da quando avevo dodici anni”, ha detto il ragazzo che ha ucciso la ragazzina Chiara. Ha pure detto : “in passato c’era stato un rapporto intimo tra noi, ma per me era una storia come tante” “la Repubblica”, 2 luglio 2021, pagina 2 della cronaca di Bologna.
Queste due affermazioni contengono l’ignoranza e il cinismo che caratterizzano la nostra epoca.
Il demone dentro l’abbiamo tutti ed è il nostro carattere, il nostro destino come insegna Eraclito: h\qo~ ajnqrwvpw/ daivmwn[1], il carattere è il destino dell’uomo.
“Una storia come tante” manifesta il consumismo ottuso cui vengono indirizzati i giovani sprovvisti di educazione, di pensieri e di sentimenti buoni. Consumo ottuso, privo di qualsiasi soddisfazione, anzi associato allo spreco e alla morte.
La fine terribile della vita di questa sedicenne dovrebbe provocare un lutto che togliesse la cosa bramata dai più questa sera: la partita di calcio attesa da molti. Se tale agone venisse sospeso, tante persone capirebbero la gravità di questo fatto atroce.
Non può venire dimenticato lo strazio di questo delitto. Non è tempo di festeggiamenti oggi. Andrò in bicicletta da solo sui colli e ti penserò Chiara, e pregherò per te, tesoro non una fra tante.
Spero che il tuo sacrificio renda migliori, meno incoscienti parecchi tuoi coetanei.
gianni
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