NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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lunedì 4 ottobre 2021

Aristofane, "Lisistrata". 10. Il ridicolo negli armati e nei sacerdoti

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Ora è Lisistrata che dice siwvpa 529 sta’ zitto - al commissario

Costui risponde con rabbia: “devo stare zitto io, davanti a te maledetta - w\ katavrate - che per giunta porti un velo sul capo? (kavlumma peri; th;n kefalhvn, 530). Che io muoia piuttosto.

Lisistrata risponde: “se è proprio questo che te lo impedisce, prenditi pure il mio velo, mettitelo in testa, ka\/ta siwvpa, e poi sta’ zitto 533 - 534.

Il velo dovrebbe simboleggiare la ritrosia o la riservatezza femminile. Dovrebbero portarlo gli uomini e diventare meno fanfaroni

 

Quindi l’ ateniese Cleonice attribuisce al Probulo altri simboli del ruolo di donna tradizionale: cardare la lana sgranocchiando le fave - kuavmou" trwvgwn (537). E’ ora di cambiare le parti.

 

Il Coro delle donne canta

ejgw; ga;r ou[pot j a]n kavmoim j ojrcoumevnh 541, io non sarò mai stanca di danzare, mai faticosa pena mi prenda le ginocchia, voglio affrontare ogni ostacolo ajreth'" e{nec j, per la virtù (cfr. la morale eroica degli uomini valorosi come Achille) con quelle che hanno fuvsi", una buona natura, cavri", grazia e qravso", ardire, to; sofovn, il sapere, amor di patria e prudente valore ajreth; frovnimo" (547). Non mancano la componente estetica né quella etica.

 Ora correte con vento favorevole le esorta la corifea (550) .

Lisistrata aggiunge: e se Eros glukuvqumo" - 551 delizioso, con Afrodite soffieranno desiderio nei seni e nelle nostre cosce h[nper i{meron hJmw'n kata; tw'n kovlpwn kai; tw'n mhrw'n katapneuvsh/ 552 e infonderanno negli uomini tensione piacevole e durezza di clava tevtanon terpnovn toi'" ajndravsi, kai; ropalismouv", (rjovpalon)553, ci chiameranno Lusimavca", Lisimache, dissolvitrici di battaglie.

Il nomen dunque che era omen, presagio diventerà destino e storia .

 

Quindi, a proposito di girare armati, Lisistrata dice al Probulo “In primo luogo dobbiamo fare smettere agli uomini di andare in piazza con le armi in stato di grave turbamento mentale mainomevnou" 555 - 556.

 Si pensi ai mentecatti che possono comprare le armi dove vogliono, poi vanno a fare delle stragi nelle scuole.

Infatti ora tra le pentole e gli ortaggi passeggiano per la piazza come Coribanti (Lisistrata, vv.555 - 558).

Il Probulo prova a dire che è un dovere degli uomini valorosi

 E Lisistrata: “ ma è di certo una ridicolaggine - kai; mh;n to; ge pra`gma gevloion quando vanno a comprare il pesce armati fino ai denti”.

 

Vediamo i coribanti di Lucrezio

Il ridicolo dei coribanti, sacerdoti di Cibele, che vogliono fare paura agli stolti è evidenziato da Lucrezio nel II libro del De rerum natura.

Viene descritta la processione orrendamente superstiziosa. "tympana tenta tonant palmis, et cymbala circum - concava, raucisonoque minantur cornua cantu" (II, 618 - 619).

I tamburelli tesi tuonano sotto i palmi e i cembali concavi - piatti di metallo -

intorno, con il rauco suono minacciano i corni,

e il cavo flauto con frigia cadenza esalta le menti.

Inoltre brandiscono le armi (telaque praeportant), 621, segni di furia

che possano atterrire, con lo spavento conterrēre metu della potenza della dea,

gli animi ingrati e i petti ribaldi del volgo.

Allora le genti aere atque argento sternunt iter omne viarum (626)

 lastricano tutto il percorso di bronzo e d'argento

arricchendoli di copiosa offerta largifica stipe ditantes e fanno nevicare fiori di rosa, coprendo di ombra la madre e le orde del seguito.

Poi ci sono i Cureti che danzano armati facendo ricordare quelli che coprivano i vagito di Giove perché Saturno non lo azzannasse con le mascelle e infliggesse alla madre eterna ferita.

La magna mater aveva molti nomi: Rea che aveva generato Zeus sul monte Ida a Creta, Cibele i cui coribanti si autoeviravano e venivano chiamati Galli e si identificavano con i Cureti cretesi.

I Galli evirati vogliono significare che non sono degni di generare quelli che hanno violato il volere della madre e non sono stati grati ai genitori "significare volunt indignos esse putandos, - vivam progeniem qui in oras luminis edant" (616 - 617)

Gli armati significano il volere della dea che la terra dei padri si difenda con le armi.

Queste leggende sono narrate bene e con eleganza - longe sunt tamen a vera ratione repulsa - (645). Dunque anche in questa religio c’è della pazzia, come nella guerra -

 

Cleonice ne ha visto uno komhvthn, con la zazzera, un comandante di cavalleria che gettava nell’elmo di bronzo il purè di legumi (levkiqon) comprato da una vecchia. Un altro, un Trace che sembrava Tereo (il barbaro re stupratore), brandendo scudo e giavellotto, atterriva la venditrice di fichi - th;n ijscadovpwlin e tracannava quelli molto maturi (561 - 564).

 

 

Pesaro 4 ottobre 2021 ore 20, 54

 

giovanni ghiselli

 

p. s

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