Gli amori cantati da Verdi sono di breve durata, come i miei.
Io non li rinnego né compiango quasi fossero defunti siccome sono, paradossalmente, quelli veramente eterni in quanto non hanno il tempo di degradarsi nell’abitudine, nella noia, nello squallore, nelle menzogne, nei tradimenti.
In fede
giovanni ghiselli
p. s
qui a Pesaro questa settimana c’è il festival rossiniano.
Voglio andare a vedere Elisabetta regina d’Inghilterra e Moïse et Pharaon. Per ascoltare la splendida, variopinta, vivace musica dell’ottimo compaesano e perché dei Tudor, succeduti ai Plantageneti e prosecutori delle loro violenze, mi sono occupato durante il mio ultimo corso alla Primo Levi.
Mosè poi, da seguace del faraone eretico che come me adorava il Sole quale immagine visibile di Dio, ha introdotto il monoteismo tra gli Ebrei. Questa interpretazione di S. Freud mi è sempre piaciuta.
Baci
gianni
Nessun commento:
Posta un commento