Alexandre Cabanel, Fedra |
Questo mi ha insegnato Päivi, la luminosa, la Fedra, durante quel mese, passato il quale del resto diventerà una Medea, quando il parto travagliava le viscere sue, e anche i nostri cervelli, come vedremo nell’esito tragico della vicenda. Resta comunque il fatto che l’ultima delle Finniche mie con la sua intelligenza seppe chiarirmi il caos da dove pullulavano ancora angosce deformi, antichi dolori, desideri cattivi, soffocati ma sempre malignamente attivi, bramosi di ostacolare il mio progresso verso la felicità.
Dopo le belle esperienze con Elena e Kaisa ero regredito a relazioni ordinarie e volevo purificarmi, diventare quello che sono davvero, trovare il coraggio di apprezzare e valorizzare la mia estraneità dalle mode dal “si deve pensare, dire e fare così”. Nell’insegnamento non dovevo fare quello che avevano fatto a me, fatto di me, un disgraziato e un ignorante.
Päivi autorizzò queste mie aspirazioni e mi avviò su questa strada indicandomi un metodo appunto.
Pesaro 27 agosto 2021 ore 11, 27
giovanni ghiselli
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