venerdì 13 agosto 2021

Aristofane, Cavalieri, XXXII.

 


 

La buona cura promessa al popolo ateniese da Agoracrito e a noi Italiani dai Media profeti del potere

 

Metti giù la corona intimano insieme Agoracrito  e Demo a Paflagone.

Poi entrambi i contendenti che lottano per il potere menzionano un oracolo

Salsicciaio sostiene che il designato a comandare è lui.

Dice di essere stato educato dove si arrostisce il maiale a forza di pugni che lo riempivano di protuberanze a suon di botte- ejn tai'si eu[strai" (1235) (eu[w, uro, arrostisco), konduvloi", a pugni-anche protuberanze-

Dal maestro di ginnastica ha imparato a spergiurare rubando e guardando fisso negli occhi klevptwn ejpiorkei'n kai; blevpein ejnantivon (1239).

Paflagone allora ricorda un verso di Sofocle quando Edipo dice:  "O Zeus, che cosa hai deciso di fare riguardo a me?" Edipo re, 738)

E Paflagone: “  O Apollo Licio che cosa mai mi farai? (1240)

Anche nelTelefo di Euripide si trova un verso simile (fr. 700 N).

Paflagone domanda comunque a Salsicciaio cosa facesse da adulto e Agoracrito, vantandosi, risponde: “hjllantopwvloun kai; ti kai; bineskovmhn vendevo salsicce e lo prendevo nel culo (1242).

Paflagone seguita a disperare: non ce la fa contro Salsicciaio che è una forza della natura.

Oltretutto le salsicce  nemmeno nel mercato centrale dell’Agorà le vendeva ma davanti alle porte dove si compra  to; tavrico", il pesce in salamoia (1247).

La disperazione di Paflagone è completa: cede la corona parodiando l’addio di Alcesti al letto nuziale

Dice il demagogo sconfitto: addio corona, vai, contro voglia ti lascio w\ stevfane, caivrwn a[piqi, kai; s j a[kwn ejgw;-leivpw, un altro ti avrà, klevpth" me;n oujk a]n ma'llon, eujtuch;" d  ji[sw" (1252), non più ladro, forse però più fortunato.

 

L’ Alcesti euripidea dice addio al letto nuziale con queste parole: “se; d j a[llh ti" gunh; kekthvsetai , swvfrwn me;n oujk ma'llon, eutuh;" d’ i[sws" (Alcesti, 181-182), un'altra donna ti avrà, non più casta, ma probabilmente più fortunata.

 

Salsicciaio esulta e Servo I lo saluta w\ cai're kallivnike (1254), salve glorioso vincitore!

Demo gli chiede quale sia il suo nome e Salsicciaio risponde jAgoravkrito" poiché fui nutrito nelle dispute dell’Agorà.

Agoracrito promette a Demo che si prenderà buona cura di lui. ejgwv sj w\ dh`me, qerapeuvsw kalw`" (1261) e il gerovntion dovrà ammettere di non avere visto nessuno migliore th`/ Kechnaivwn povlei, nella città dei Boccaperti. Non so se allude alla pratica della delazione o ad altro tipo di spalancamento orale (cfr. cavskw, “sto a bocca aperta” ) .

 

Facciamo capolino nell’attualità: ci siamo vaccinati in tanti milioni,  ogni giorno il popolo dei vaccinati aumenta, però il virus non arretra, piuttosto avanza. Viene il sospetto, anche ai meno sospettosi che il vaccino non immunizzi. Un anno fa di questi tempi i vaccinati erano  molti di meno e i contagiati pure. Questi sono i dati ed è sempre più difficile credere alle menzogne o alle reticenze quotidiane dei media che li contaddicono o li  tacciono. Si parla già di una terza dose quando le prime due non sono servite a renderci meno timorosi dell’infezione.

Non  me ne intendo punto e mi limito a rilevare i dati che non mi incoraggiano

Aufuro comunque salute fisica e mentale a me e a tutti voi che mi leggete

Saluti.

giovanni ghiselli

dati del 13 agosto

7409 contagi, 45 morti, tasso di positività 3, 28%.

 

 

 

 

 

 

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