giovedì 26 agosto 2021

Aristofane le Nuvole, XIX. I pugni di Fidippide al padre e I pugni in tasca di Marco Bellocchio.

Il secondo creditore ribatte dicendo: “non vaneggio se voglio riavere il mio denaro” (1274) Strepsiade replica rinfacciandogli una deficienza di salute mentale (1275), poi specifica meglio che il cervello deve avere subìto una scossa di terremoto. Il creditore minaccia una citazione giudiziaria Allora il truffatore gli fa una domanda piena di confusione sulla causa della pioggia cui il truffato risponde di non saperlo e di non curarsene oudev moi mevlei (1282) Secondo la logica dell’imbroglione non è nel giusto chi chiede denaro senza sapere nulla dei fenomeni celesti- eij mhde;n oi\sqa tw`n metewvrwn pragmavtwn (1284) Questo tipo di imbroglio viene praticato da molti specialisti o sedicenti tali che ostentano superiorità su chi possiede una cultura generale ma gli manca una specializzazione magari sul ronzio delle zanzare di cui lo specializzato mena grande vanto. Il creditore chiede di avere almeno l’interesse –to;n tovkon- 1285 sul denaro prestato. Strepsiade domanda quale bestia-qhrivon 1286- sia l’interesse. Quindi mette avanti un’altra sua trovata: l’interesse non è cosa giusta in quanto cresce ogni giorno, mentre il mare che è naturale, pur con tutti i fiumi che vi corrono dentro-ejpirreovntwn tw`n potamw`n-, non diventa mai più grande (1293-1297). A questo sofisma Strepsiade aggiunge minacce quindi rientra in casa. L’accusa di ingiusta innaturalezza può essere rivolta a qualsiasi modus vivendi siccome naturale e innaturale variano secondo le culture e addirittura variano da persona a persona. Pensiamo al matrimonio: a me non è congeniale mentre molti non possono farne a meno. Entrano in scena le nuvole prevedendo guai per l’attempato sofista (1310) che si è voluto e dovrà godersi "un figlio abile -deinovn- nel sostenere argomenti contrari a quelli giusti- gnwvma" ejnantiva" levgein-toi'si dikaivoi" "(1313-1315) in modo da vincere tutti coloro con i quali si confronta- pure se dice cose scelleratissime- ka]n levgh/ pampovnhr j (1318-1319). Molto probabilmente vorrà che quello rimanga addirittura senza voce- boulhvsetai- ka[fonon aujto;n ei\nai (1319- 1320) L'ingiustizia insomma non paga mai. Infatti subito dopo il vecchio esce da casa piangendo e chiedendo aiuto: il figlio lo ha picchiato pesantemente: "ahimé disgraziato: povera la mia testa e la mia mascella. Oh scellerato, percuoti il padre tuo?"( tuvptei" to;n patevra; 1322-1323). Esce il figlio e conferma. Il pdre lo accusa e lo insulta: gli dà della canaglia, del parricida, del delinquente e perfino del culo ridotto come una cisterna sfondata- w\ lakkovprwkte 1330. Il figlio si sente cosparso di rose Ma come si fa a picchiare il padre? replica Strepsiade Fidippide non è pentito e non nega, anzi si appresta a dimostrare che ha picchiato stando "nella giustizia"( ejn divkh s ’ e[pipton, 1331). Naturalmente si tratta della giustizia di un'umanità che nega i valori umani; Esiodo la chiama "stirpe ferrea"(Opere , 176) che vive un'età di violenza nella quale i figli disprezzano i genitori "quando cominciano a farsi vecchi"(185) e li insultano con parole dure usando il diritto del più forte (189). Si pensi al film di Bellocchio I pugni in tasca dove un figlio ammazza la madre cieca e affoga il fratello, quindi viene lasciato morire dalla sorella durante una crisi epilettica. Poche sere fa ho visto l’ultimo film dello stesso regista Marx può aspettare dove si vede quanta ispirazione e pure quanti argomenti Marco Bellocchio ha tratto dalla propria famiglia per dare alla luce il suo film più significativo, I pugni in tasca appunto, quello che gli ha aperto la strada al successo cui sono seguiti lavori molto meno autentici e assai meno belli Pesaro 27 agosto 2021 ore 18, 26 giovanni ghiselli p. s. Statistiche del blog Sempre1161509 Oggi108 Ieri190 Questo mese4496 Il mese scorso6174

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