venerdì 27 agosto 2021

Aristofane le Nuvole XX . L’eterno conformista segue tutte le mode.

Strepsiade domanda al figlio, che si sente cosparso di rose dagli insulti del padre, per quale ragione allora lo abbia picchiato. Fidippide risponde di averlo fatto ejn divkh/ con giusta ragione. “Come è possibile questo?” , fa il vecchio Il ragazzo afferma che lo dimostrerà e invita il padre a una logomachia scegliendo il logos che preferisce: “tovn kreivtton j h[ to;n h]ttona” (1337). Strepsiade comunque non è privo di colpe, infatti esclama: " ma io ti ho mandato a scuola, disgraziato, perché trovassi argomenti contro la giustizia!"(1338-1339) e ora vuoi convincermi che è giusto e bello che il padre sia picchiato dai figli. Il vecchio stupido non vede il nesso tra la scuola di Socrate e le botte date al proprio babbo. Il figlio rinnova la sfida a un agone oratorio. Le nuvole staranno ad ascoltare. Dicono al vecchio che deve trovare gli argomenti contro la sfrontatezza (to; lh`ma 1350) del ragazzo. Strepsiade dunque racconta come è nata la contesa con il suo rampollo. Padre e figlio erano a tavola quando il vecchio chiese al giovane di prendere la lira e cantare una canzone di Simonide. Fidippide si rifiutò dicendo che suonare la cetra e cantare bevendo è roba antiquata (- ajrcai'on ei\n j ,1357), è passato di moda. La moda era diventata la divinità suprema filosofica. Si ricorderà che Simonide è il poeta dell'encomio che santifica gli eroi spartani caduti alle Termopili , un lirico che non può essere simpatico a una gioventù nichilista. Il conformista non può fare a meno di seguire le mode. Quando mi iscrissi a lettere classiche nell’autunno del 1963 un compagno di scuola comunista mi diede dell’antiquato e addirittura del fascista. Ora nega di essere mai stato comunista e considera vacante la sede del vicario di Cristo perché Bergoglio è finalmente un Papa che sta dalla parte degli ultimi come gesù. Lui si iscrisse a lettere moderne. Ora quando ha bisogno di tradurre brani di greco chiede aiuto a me e ammette di avere sbsagliato. Tuttavia è rimasto conformista e ovviamente non è più comunista. La moda secondo Leopardi è sorella della morte e il conformista è sempre pronto a sappellirla dopo averla osannata finché è stata in auge. Il padre allora lo pregò di recitargli almeno qualche cosa di Eschilo. Ma il ragazzo si inalberò: "io infatti considero Eschilo il primo tra i poeti pieni di frastuono- yovfou plevwn, incoerente, ampolloso, uno che crea dirupi di parole"(1366-1367), un fanfarone Fidippide con tale critica anticipa quanto dirà Euripide, personaggio delle Rane, contro la poesia di Eschilo. In questa commedia, Aristofane costruisce un agone letterario tra i due drammaturghi scesi nell'Ade. Sentiamo dunque quanto dice il drammaturgo moderno dello stile di Eschilo "disse una dozzina di parole grosse come buoi- rJhvma t j boveia- con cipiglio e cimiero, certi terribili spauracchi incomprensibili agli spettatori"( Rane , 924-926). La moda dei giovani dunque rifiutava Eschilo. Come quando qui in Italia i conformisti non leggevano più Machiavelli o Foscolo ma Sanguineti che scriveva parole incomprensibili. Una volta a Siracusa rappresentarono l’ Ippolito di Euripide nella versione di Sanguineti. Era molto più facile capire il testo greco che quella presunta traduzione nel presunto italiano del presunto poeta. Ma allora era di gran moda apprezzare tale “innovatore” e gli altri “poeti” del Gruppo 63, sicché i conformisti dal riflesso condiziuonato dovevano seguirla. Fidippide ne ha ricevuto un’alterazione del battito cardiaco. Il padre allora gli chiese: suv d j ajlla; touvtwn-levxon ti tw'n newtevrwn- 1369- 1370, tu allora recita qualche cosa di questi poeti nuovi. Il ragazzo attaccò subito un passo di Euripide "come un fratello, Dio ci scampi, sbatteva la sorella uterina"( ejkivnei ajdelfov", w\lexivkake, th;n ojmomhtrivan ajdelfhvn- 1372). Allora il padre lo ingiuriò e il figlio lo picchiò duro. Il resoconto di Strepsiade è terminato Faccio un esempio di conformismo di questi giorni. “la Repubblica” di ieri, 26 agosto 2021: ”Via da Kabul Li tiriamo fuori dall’inferno” (p. 2) Tra quanti leggono queste parole quasi nessuno sa che cosa davvero succeda a Kabul. Però tutti devono pensare che là ci sia l’inferno e magari il paradiso sia qui in Italia dove ogni giorno muoiono donne ammazzate dai loro mariti e uomini uccisi dal lavoro malpagato che fanno Pesaro 27 agosto 2021 ore 10, 23 giovanni ghiselli

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  Pregai il sole già molto vicino al margine occidentale della grande pianura. “Aiutami Sole, a trovare dentro questo lungo travagli...