NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

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lunedì 30 agosto 2021

Odissea I-IV La Telemachia. Prima parte.

Sabato 11 settembre alle 11 terrò una conferenza on line su Telemaco e Prometeo. Ne metto dei pezzi qui nel blog Telemaco nella reggia di Itaca invasa dai proci sente la mancanza del padre e, incoraggiato da Atena, si muove alla sua ricerca recandosi a Pilo da Nestore e a Sparta da Menelao che lo incoraggiano. Nell'Odissea le qualità mentali e gli aspetti del carattere, non solo del protagonista, assumono grande rilievo:"l'elemento intellettuale è messo in vivissimo risalto, Telemaco è detto spesso giudizioso o sagace; di Menelao la consorte vanta non fargli difetto alcun pregio, né della mente, né della persona. Di Nausicaa è detto ch'essa non manca di cogliere l'idea giusta. Penelope è chiamata saggia e sagace" . Oreste, i figlio di Agamennone viene proposto quale modello da Atena a Telemaco nel I canto dell'Odissea (vv. 298 e sgg.). Il ragazzo sedeva tra i proci ma era afflitto nel cuore . E' il disagio di chi ha cuore ("h\tor", v. 114) e si trova in mezzo a gente che non ce l'ha. Vi sarà capitato di finire in un ambiente, per esempio una festa o in una incontro di imbecilli spietati: si prova la sofferenza del pesce fuor d'acqua o, come mi diceva un'ex allieva , quella dell'animale finito in un branco che non è il suo. Così a disagio in mezzo a gente non autentica si trova l'Idiota di Dostoevskij nel salotto degli Epancin dove non potrà fare a meno di rompere il vaso cinese, secondo la profezia di Aglaja:"Dovete almeno rompere il vaso cinese nel salotto! E' stato pagato caro" . Arrivata nel portico davanti all'ingresso del cortile, Atena ha l'aspetto di un uomo straniero e ospite , di Mente capo dei Tafi. Le prime persone che il poeta ci mostra nel palazzo sono i pretendenti smodati ("mnhsth'ra" ajghvnora"", v. 106). Cosa facevano? Si divertivano giocando (con le pedine), mangiando e bevendo. Telemaco stava tra i pretendenti pensando al padre quando vide l'ospite e si sdegnò che rimanesse a lungo in piedi sulla porta (vv. 119-120). L'ottima educazione di Telemaco. Nell'Odissea "i maltrattamenti inflitti agli ospiti, se veramente ci sono stati, sono una colpa grave, soprattutto grave perché appunto essa contamina la casa del re in quanto istituto pubblico, e pertanto dovrebbe ricadere su tutta la comunità. Qui si esce dal terreno problematico del moralismo generico e si passa nella sfera di quei doveri sociali che per l'Odissea come per l'Iliade hanno valore assoluto: in una società in cui non ci si può appellare a leggi scritte e l'individuo può contare soltanto sulla protezione della sua comunità gentilizia, il rispetto per l'ospite indifeso è un dovere sacrosanto. Omero lo sa benissimo, tanto è vero che, a strage compiuta, accorgendosi che questo è l'unico motivo adeguato per tanto spargimento di sangue, fa dire a Odisseo che i pretendenti sono finiti così perché non rispettavano gli ospiti" . Telemaco dunque andò a ricevere Mente, gli prese la destra, gli disse: Salve ospite ( "Cai're, xei'ne", v. 123) sarai accolto amichevolmente da noi, poi, quando avrai gustato del cibo dirai di che cosa hai bisogno. Poi gli preparò il posto in disparte dagli altri, dai proci, perché l'ospite non prendesse a noia il desinare molestato dal rumore (" [anihqei;" ojrumagdw'/", v. 133). Ho riferito questi versi per indicare l'ottima educazione di Telemaco. Che si tratti di insegnare le buone maniere o la grandezza eroica, Omero, nonostante il biasimo di Platone, è stato uno dei principali educatori dell'uomo antico. I proci quali uomini privi di bisogni spirituali. I proci sono soltanto dei gozzovigliatori e scialacquatori, del resto di roba altrui. Fanno una vita che è in un certo modo l'antitesi di quella di Odisseo: priva di ogni tensione verso l'apprendere. Un'esistenza che anticipa quella del filisteo, "l'uomo privo di bisogni spirituali...di conseguenza le ostriche e lo champagne sono il punto culminante della sua esistenza, e lo scopo della sua vita consiste nel procurarsi tutto ciò che contribuisce al suo benessere materiale" . Egli rinuncia a quella intensità di vita e di sentimenti offerta da un'esistenza rivolta all'eterno e passa la vita dedito al ventre, al gioco e al sonno. Lo descrive bene Sallustio:" Quae homines arant, navigant, aedificant, virtuti omnia parent. Sed multi mortales, dediti ventri atque somno, indocti incultique vitam sicuti peregrinantes transiere; quibus profecto contra naturam corpus voluptati, anima oneri fuit. Eorum ego vitam mortemque iuxta aestumo, quoniam de utraque siletur " , quello che gli uomini fanno, arando, navigando, costruendo, dipende tutto dall' intelligenza. Ma molti mortali, dediti al ventre e al sonno, passano la vita, come viandanti, ignoranti e rozzi; a loro certamente, contro natura, il corpo serve per il piacere, l'anima è di peso. La vita di costoro giudico pari alla morte, poiché dell'una e dell'altra si tace. Così non sia della nostra. Altrettanto decisamente Cicerone nel De Officiis respinge come non umana ma bestiale la vita dedita solo al piacere:" pertinet ad omnem officii quaestionem semper in promptu habere quantum natura hominis pecudibus reliquisque beluis antecedat; illae nihil sentiunt nisi voluptatem ad eamque feruntur omni impetu, hominis autem mens discendo alitur et cogitando, semper aliquid aut anquirit aut agit videndique et audiendi delectatione ducitur "(I, 30, 105), riguarda tutta la ricerca sul dovere, tenere sempre presente quanto la natura dell'uomo sia superiore alle bestie e agli altri bruti; quelle non sentono niente se non il piacere e ad esso sono trascinati con tutto l'istinto, invece la mente dell'uomo si nutre imparando e pensando, cerca o fa sempre qualche cosa ed è spinta dal diletto di vedere e di udire. Il vero peccato dei proci è di essere più animali che uomini, mentre la virtù di Odisseo è quella di essere un uomo prima di tutto: l' [Andra del primo verso dell’Odissea con quello che segue. In questo ambiente, Telemaco che è un giovane di buona natura non si trova a suo agio, e non solo perché vengono consumati i suoi beni. Chi è abituato a riflettere non sopporta le compagnie dei crapuloni dalla vita simile a quella delle bestie. fine riquadro. Pesaro 30 agosto 2021 ore 21, 08 giovanni ghiselli

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