martedì 31 agosto 2021

Michela Murgia, la pseudofemminista.

Chi odia gli uomini, odia anche la maggior parte delle donne che grazie a Dio amano gli uomini belli e buoni. Michela Murgia su “L’Espresso” del 29 agosto, a p. 98, scrive a proposito delle “105 donne ammazzate da uomini che conoscevano quasi una ogni tre giorni tra il primo agosto 2020 e il 31 luglio 2021”. Secondo costei questi uomini agiscono “persecutoriamente all’interno di dinamiche patriarcali” Più avanti aggiunge: “La risposta è identica da anni: il femminicidio, cioè la morte per ragioni patriarcali, è il frutto di un clima culturale diffuso” et cetera. Non c’ è nessuna ragione né patriarcale né di altro genere per ammazzare. E non cìè niente di culturale in questi pazzi criminali. Tanto è vero che tali assassini del tutto carenti di ragione, poi, non poche volte, ammazzano se stessi. Le “ragioni patriarcali” di questi dementi sono simili a quelle del “portavoce militare il quale ha spiegato che l’attacco è stato necessario per autodifesa”. Si tratta dell’attacco che ha ucciso diversi bambini afghani. L’ho commentato ieri. giovanni ghiselli

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