domenica 29 agosto 2021

La tomba di Lévy e il circolo degli Scipioni

Vedo che la mia critica di ieri al grande maître à penser BHL ha già ricevuto una ventina di consensi. Quindi non è stata solo l’invidia della sua maggiore visibilità e del suo peso immensamente più grande del mio nell’educazione dei lettori a farmi scrivere contro di lui. Perciò, sine ira et studio, oggi au\qi" to;n aujto;n a[ndra muttwteusomen ( Aristofane Vespe 63, sul becero demagogo Cleone), io e i miei lettori faremo un’altra volta a pezzi il medesimo uomo. Alla battaglia di Pidna vinta da Emilio Paolo, il padre di Scipione Emiliano adottato dagli Scipioni, seguì il fiorire del circolo, degli Scipioni appunto, che diffuse la cultura greca tra la classe dirigente romana. Vi si oppose Catone il Censore, invano Ai ludi funebri (160) di Emilio Paolo furono rappresentati gli Adelphoe e l'Hecyra di Terenzio, uno dei poeti del circolo innovatore. Dunque la battaglia di Pidna non fu solo una “tomba” come ha scritto Lévy per ignoranza o malafede, anzi fu una culla di rinascita per la cultura romana e per la civiltà occidentale. Mi dispiace infierire però mi sento in dovere di denunciare le affermazioni generiche, prive di testimonianza e pure menzognere. Ogni affermazione a parer mio deve essere documentata. Il poeta e maestro Callimaco1 afferma: "ajmavrturon oujde;n ajeivdw" 2, non canto nulla che non sia testimoniato. Un abbraccio a chi mi legge e mi capisce, anche se non mi gradisce. Note 1 305 ca-240ca a. C. 2 Fr. 612 Pfeiffer. gianni

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