lunedì 16 agosto 2021

Aristofane le Nuvole seconda parte. La porticina della scuola di Socrate.

La madre dunque pendendo in braccio questo figlio quando era piccolo lo vezzeggiava (68) dicendogli che da grande avrebbe guidato il cocchio verso la città- o{tan su; mevga" w]n a{rmj ejlauvnh/" pro;" povlin- 69 con una tunica lunga come Megacle. E come l’Auriga di Delfi, aggiungo. L’ho visto nel Museo di Delfi quando più di una volta ci sono andato in bicicletta. Strepsiade invece augurava al bambino di ricondurre le capre dal terreno pietroso, come il padre suo, vestito con una pelle (72) come l’onesto Giovanni Battista, uno santo davvero. In seguito sono stati santificati anche molti farabutti. Fidippide non ha dato retta al padre e ha sommerso le sue sostanze con la passione per i cavalli. Si pensi a quanti uomini hanno durante la vita per realizzare le ambizioni delle madri e i progetti fatti sul loro conto. Chi ha seguito il mio corso su Plutarco in Shakespeare ricordi quanto dicemmo su Coriolano e sul rapporto di questo terribile guerriero con la madre obbedita in tutto. Strepsiade ha rimuginato tutta la notte su come venire fuori dai debiti e infine ha fatto una grande pensata: ho trovato una scorciatoia sovrannaturalmente meravigliosa- mivan hu|ron ajtrapo;n daimonivw" ujperfua' 76. Vedremo che è quella di mandare il figlio alla scuola di Socrate. Lo sveglia e glielo propone. Prima però mette alla prova l’affetto filiale di Fidippide: “eijpev moi, filei'" ejme; (82) dimmi, mi vuoi bene? Il figlio lo afferma su Poseidone equestre , divinità venerata dai cavalieri (cfr. Cavalieri, 551). Fidippide fa pure il gesto di inicarne un’immagine toutoniv 83 Il padre prega il figlio di lasciar perdere il culto di quel dio, causa delle sue sciagure- oJ qeo;" ai[tiov" moi tw'n kakw'n (85). E’ già predisposto alle bestemmie che il sacrilego Socrate va insegnando nel suo pensatoio. Quindi il padre chiede al figlio di cambiare al più presto verso ai suoi costumi- e[ksteyon wJ" tavcista tou;" sautou` trovpou" (88). E’ difficilissimo fare cambie verso al modus vivendi quando ne ha preso uno. Noto al mare dei genitori grassi con bambini anche di pochi anni eppure già grassi. In famiglia fin da piccoli si prendono abitudini che poi sarà assai arduo mutare: “ Facilis descensus Averno:- noctes atque dies patet atri ianua Ditis;- sed revocare gradum superasque evadere ad auras,- hoc opus, hic labor est” Eneide, VI, 126-129. Fidippide invita il padre a parlare promettendo che gli darà retta-peivsomai nh; to;n Diovnuson (90). Allora Strepsiade gli indica una porticina e una casetta- to; qurivon kai; toijkivdion (92) parole che preludono a un ambiente misero. Il figlio domanda al padre di che cosa –ejteovn 93 veramente si tratti .“yucw'n sofw'n tou't j ejsti; frontisthvrion“ (94) di spiriti sapienti è il pensatoio, risponde Strepsiade. Cfr frontivzw rifletto e frontisthv" chi medita. Vedremo che quei pensatori sono dei ciarlatani. Mi fanno venire in mente diversi “scienziati” presenti per mesi in ogni trasmissione televisiva: pontificavano sul virus sbagliando spesso le previsioni basate su un loro antivedere vano. Questa primavera dicevano che avremmo avuto un’estate con vita normale protetti dai vaccini e dall’immunità di gregge. Contavano sul popolo bue, gregge appunto o armento. Copio questi dati forniti online da “Il Messaggero”: “Covid, bollettino Italia 15 agosto: oggi 5.664 contagi e 19 morti, 384 terapie intensive. Il tasso di positività è del 3,5%, in aumento rispetto al 2,8% di ieri. Spero che questi dati cambino presto e mi auguro di sbagliarmi, di poter chiedere scusa ai professori criticati sopra. Sono un fautore della salute e della vita e non condivido il pessimismo rinunciatario, così come non condivido i no-vax e mi sono vaccinato 2 volte sebbene ora abbia molti dubbi sull’effetto immunizzante del vaccino, e nemmeno condivido l’antisocratismo estremo di Aristofane e Nietzsche. Nell’Apologia scritta da Platone (18b) Socrate denuncia come del tutto false e calunniose le parole che molti accusatori polloi; kathvgoroi, ancora più temibili di Anito e dei suoi seguaci, lanciano contro di lui: “ wJ" e[stin ti" Swkravth" sofo;" ajnh;r, ta; te metevwra frontisth;" kai; ta; uJpo; gh'" pavnta ajnezhthkw;" kai; to; h[ttw lovgon kreivttw poiw'n, dicono che c’è un tal Socrate uno saggio che medita sulle cose celesti e indaga le cose ipogèe e rende più forte il discorso più debole. Ossia transvaluta i due lovgoi facendo apparire moralmente superiore quello che è ingiusto e moralmente inferiore a quello giusto Secondo questi- oiJ deinoi; kathvgoroi- i tremendi accusatori, lo studio dei metevwra è il fondamento teorico della miscredenza come si può dedurre dal seguito delle Nuvole dove Aristofane stabilisce il nesso meteorologia-ateismo. Infatti al v. 247 il commediografo fa dire a Socrate rivolto il discepolo Strepsiade che stava per giurare: “prw'ton ga;r qeoi;-hJmi'n novmism j oujk ejsti- (247-248), in primo luogo qui da noi, gli dèi sono moneta fuori corso. Socrate è stato ed è prima di tutto un suscitatore di energie morali secondo i discepoli Platone e Senofonte: per quanto leggiamo nei loro scritti, il maestro non può essere confuso con i corruttori dei giovani né con i beffardi Luciani dell’antichità. Del resto è vero che spesso il culto delle astruserie, la fantascienza, la volontà di colonizzare la luna mentre stiamo distruggendo la madre Terra, poi Marte poi magari pianeti di altri sistemi, serve a distrarre e fuorviare dai problemi reali, dai sentimenti veri, dalla cultura, dalla virtù, dalla giustizia, dall’educazione, dall’amore: tutti valori che invero stavano a cuore a Socrate e a Cristo per quanto ne hanno scritto i loro discepoli. Certo è che sono stati entrambi assassinati. Ma torniamo alla perorazione del vecchio infatuato. "questi insegnano, se uno dà del denaro- ou|toi didavskous j, ajrguvrion h]n ti" didw,`/ a vincere dicendo tanto il giusto quanto l'ingiusto"(98-99). levgonta nika'n kai; divkaia ka[dika 99 dice il babbo al figlio. Gli interventi truffaldini in televisione sono spesso ricompensati se non con il denaro almeno con la presentazione iperbolicamente elogiativa di libri che i presentatori non hanno letto e pochi leggeranno. Credo che venga letto di più questi miei blog e facebook Bologna 16 agosto 2021 ore 10, 52 giovanni ghiselli

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Ifigenia CLVIII. Preghiera al dio Sole. Saluti alla signora e alla signorinella magiare.

  Pregai il sole già molto vicino al margine occidentale della grande pianura. “Aiutami Sole, a trovare dentro questo lungo travagli...