NUOVE DATE alla Biblioteca «Ginzburg»: Protagonisti della storia antica

Ciclo di incontri alla biblioteca «Ginzburg». Protagonisti della storia antica

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martedì 5 ottobre 2021

Aristofane, "Lisistrata". 13. Alcune donne cercano di disertare e farsi crumire. L’oracolo di Lisistrata

corifea
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Scene giambiche e intermezzi lirici - 706 – 1246

 

Compare Lisistrata. La corifea le domanda perché sia accigliata - skuqrwpov" - 707 -

 La caporiona cita un verso di Euripide (Telefo fr. 704): ajll j aijscro;n eijpei'n kai; siwph'sai baruv (712) turpe è parlare e tacere è grave. 

Cfr. Prometeo incatenato di Eschilo "ajlgeina; mevn moi kai; levgein ejsti;n tavde, - a[lgo" de; siga'n” doloroso è per me raccontare queste cose,/ma doloroso è anche tacere, e dappertutto sono le sventure"(vv. 197 - 198). Due versi questi, usati come epigrafe da Giuseppe Berto per il suo Il male oscuro (1964) che racconta la terapia di una nevrosi: “Il racconto è dolore, ma anche il silenzio è dolore”. Il racconto infatti è doloroso e pure terapeutico.

 

Così Enea racconta a Didone la distruzione di Troia: “Infandum, regina, iubes renovare dolorem (…) Sed si tantus amor casus cognoscere nostros/et breviter Troiae supremum audire laborem,/quamquam animus meminisse horret luctuque refugit,/incipiam” (Eneide, II, 3, 10 - 13), regina, mi ordini, di rinnovare un dolore indicibile…ma se tanto grande è il desiderio di conoscere la nostra caduta e di udire in breve l’estrema agonia di Troia, sebbene l’animo rabbrividisca a ricordare e rifugga dal pianto, comincerò.

 

Nella Tebaide di Stazio (45 - 96 d. C.) Ipsipile inizia la sua storia dolorosa affermando che raccontare le proprie pene è una consolazione per gli infelici: "dulce loqui miseris veteresque reducere questus" (V, 48), è dolce parlare per gli infelici e rievocare le pene antiche.

 

Lisistrata riassume la difficolta che l’ha contrariata dicendo binhtiw'men, vogliamo essere scopate (7015) - binevw, fotto. Non riesce più a tenere le donne lontane dai mariti. Molte disertano. Arrivano tre donne che vogliono tornare a casa. La terza dice di essere incinta aujtijka mavla tevxomai 744 e che sta per partorire.

Lisistrata ribatte che il giorno prima non era pregna - ajll j oujk ejkuvei" suv g j ejcqev" - Ma oggi sì, ribatte la donna - ajlla; thvmeron - 745

Lisistrata scopre che la falsa pregnante ha messo sotto il vestito l’elmo della statua di Atena. Le altre due trovano altre scuse per correre a casa - la lana che si rovina per le tarme; il lino da maciullare -

Lisistrata semplifica dicendo come stanno davvero le cose: poqei't j i[sw" tou;" a[ndra" (763), vi mancano gli uomini verosimilmente.

Anche loro ci desiderano, aggiunge, ma bisogna resistere.

Un oracolo crhsmov" assicura che prevarremo, eja;n mh; stasiavswmen 768, se non facciamo una guerra intestina nel nostro genere (stavsi").

 Lisistrata legge l’oracolo: le rondini (celidovne") fuggendo l’upupa, devono stare lontane dai falli - ajpovscwntaiv te falhvtwn - 771 Le rondini indicano i genitali femminili.

Lisistrata cita altre parole dell’oracolo

Se le rondini si separano e si involano fuori dal tempio sacro, non ci sarà più nessun uccello di nessuna specie che sembrerà più zozzone - katapugwnevsteron (776).

Dunque bisogna pazientare

tradire l’oracolo sarebbe una vergogna. (780)

 

Pesaro 5 settembre 2021 ore 10, 59

giovanni ghiselli

 

p. s.

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