Non ho letto una sola parola di condanna dell’empio crimine che ha distrutto la vita di una ragazza trentenne: Daria Dugina.
Anzi, si tende come spesso accade a criminalizzare la vittima.
Sentite questo titolo:
“La famiglia con la Z
Amata dai sovranisti
Tra disinformazione
E odio per l’Occidente” (“la Repubblica” di oggi, 22 agosto 2022, pagina 3)
Come dire: l’odio viene da loro e se li ammazzano ben gli sta.
L’articolo è firmato da Rosalba Castelletti che Dio la perdoni, se può.
Seguono le accuse alla ragazza assassinata.
Daria viene messa in un gruppo di “sedicenti esperti, anche italiani”.
Tanto proterva e falsa che “Cugina era incappata nelle sanzioni britanniche perché autrice frequente di alto profilo di disinformazione sull’Ucraina”.
Insomma una brutta ragazzaccia cattiva che ha subito meritamente l’incidente dove è morta.
Non procedo oltre, ma vi domando se una persona, una donna può vendersi al punto di gettare fango in questo modo su una ragazza di cui si sa soltanto che è stata atrocemente uccisa.
Non una sillaba di pietà per questa giovane donna vilmente e orrendamente massacrata.
Non aggiungo altro a questa mia esecrazione della spietatezza, del cinismo e della volontà di piacere a chi mette il pastone nel truogolo dove i grugni ingordi vanno a riempirsi insozzando l’ insatiabilis rictus.
Per ogni giovane sottratto alla vita ante diem dico a voi che ni leggete
Manibus date lilia plenis.
Addio Dascia e ti sia lieve il suol!
Pesaro 22 agosto 2022 ore 16, 45
p. s
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