Articolo 11 della nostra Costituzione
“L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Il miles gloriosus, il suo parasitus, e i fautori della guerra a oltranza con morti Ucraini e Russi. E tanti civili: vecchi, donne, e bambini
Benedetto Croce scrisse che “Eschilo ed Archiloco, Euripide e Socrate, rappresentati da Nietzsche, sono vere dramatis personae”[1]. Cito questa frase perché mi fa pensare a molti tra gli attuali candidati che chiedono il nostro voto: sono personaggi di ilarotragedie o farse fliaciche.
Tragedie sono la guerra micidiale e la povertà che fanno piangere, mentre possono suscitare ilarità, oltre che sdegno, molti aspiranti deputati o senatori che sulla scena politica imitano Pirgopolinice il personaggio plautino capace di espugnare le torri delle città (puvrgo" “torre”, povli" città, nikavw vinco) secondo le sue vanterie. Questi tragici buffoni fanno venire in mente pue il parasitus del soldato fanfarone: Artotrogus colui che rode la pagnotta (a[rto" pagnotta e trwvgw, rodo).
Ebbene questo parassita asseconda le fanfaronate del soldato dicendo ( in un a parte) che lo fa perché alla sua tavola epityrum estur insane bene (24) si mangia un pasticcio di olive buono da impazzire
Poco dopo il ghiottone elenca le centinaia di nemici uccisi da Pirgopolinice e il miles gli fa: “Edepol memoria es optuma” (49)
Allora Artotrògo dice tra sé: offae monent , me la stimolano le polpette.
Ripeto che voterò per chi ripudierà la guerra come del resto prescrive la nostra Costituzione.
Pesaro 29 agosto 2022 ore 10, 32
giovanni ghiselli
p. s
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[1] B. Croce, “Le “Origini della tragedia” di F. Nietzsche, in Saggio sullo Hegel, Bari 1967, p. 407 sg. Ricavo il suggerimento e la citazione dal libro di Sossio Giametta, Introduzione a Nietzsche, p. 42.
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